San Giuseppe, patrono della Chiesa Cattolica (come da proclama di Pio IX nel 1870) padre putativo di Gesù e nel 1871 assunto come protettore dei padri di famiglia. Ed è per questo e perché si crede che il 19 marzo sia la data della morte di Giuseppe, nei paesi di religione cattolica come Spagna, Portogallo ed Italia si festeggia la festa del Papà.

Tracce di questa festa le troviamo già nell’Alto Medioevo quando nelle chiese orientali si celebrava la sua figura. Nel trecento questa tradizione si estese anche all’Occidente e poi si sviluppò in modo particolare nei secoli XIV e XV sotto l’influenza dei francescani che sono i custodi di ciò che riguarda Giuseppe e che dal 1399 ad Assisi adottarono questa festa, anche se della figura di Giuseppe se ne parla poco nei Vangeli, se non in quello di Matteo e Luca che si soffermano più degli altri due sull’infanzia di Gesù.

Come viene festeggiata nel mondo? Girovagando per il mondo troviamo origini e tradizioni diverse così come la data che varia da paese a paese.

In Germania è associata al giorno dell’Assunzione, quaranta giorni dopo Pasqua ed è chiamata Mannertag (giorno degli uomini). In alcune città tedesche c’è una tradizione che sembra risalire all’800, secondo cui gli uomini formano comitive che spingono un carretto pieno di bevande alcoliche e passano il pomeriggio ubriacandosi.

In Svizzera ad esempio è una festività ufficiale civile, come quella che c’era anche in Italia fino al 1977.

Negli Stati Uniti, come in un gran numero di paesi nel mondo, la festa, nata più di recente, si celebra la terza domenica di giugno e venne proclamata festa nazionale dal Presidente Lyndon B. Johnson.

Anche qui, come per la festa della mamma, nacque per l’idea della signora Sonora Smart Dodd che nella sua città di Spokane nello stato di Washington ispirata da un sermone ascoltato in chiesa in occasione della festa della mamma decise di organizzare il 19 giugno 1910 una giornata dedicata alla figura del papà, non legata alla figura di San Giuseppe ma a quella di suo padre un veterano della guerra di secessione americana, che rimasto vedovo aveva cresciuto sei figli.

In Serbia si festeggia il 6 gennaio. In Bulgaria si festeggia il 26 dicembre.

A novembre in tutta la penisola scandinava.

In Thailandia il 4 dicembre che è il giorno dell’anniversario della nascita del re Bhumibol Adulyadej.

L’usanza golosa associata a questo giorno è rappresentata dal bignè di San Giuseppe, pasta choux fritta o al forno ripiena di crema.

A Napoli abbiamo le zeppole di San Giuseppe, che secondo la tradizione, durante la fuga in Egitto, Giuseppe dovette venderle per sfamare Maria e Gesù. Anche in questo caso si tratta di pasta choux a forma di ciambella fritta o al forno con sopra crema pasticcera e marmellata di amarene.

In Toscana c’è la frittella di riso con riso cotto nel latte e aromatizzato con spezie, liquore e frutta.

In Emilia troviamo la raviola, un panzerotto di pasta frolla ripieno di crema o marmellata.

In Sicilia abbiamo le crespelle di riso e le sfince di San Giuseppe, pasta a base di fraina uova, latte zucchero e lievito, fritta e ricoperta con ricotta di pecora e pezzetti di cioccolata con aggiunta di scorzette di arance candite. Questo dolce è inserito nella lista dei P.A.T. prodotti agroalimentari tradizionali.

Fotografia: www.orizzontescuola.it

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