Martedì grasso il giorno che saluta il Carnevale (Carnem levare) e dal giorno successivo inizia il periodo più morigerato della Quaresima. Quindi in questo giorno è lecito fare baldoria, abbuffarsi di frappe e castagnole e lanciare coriandoli e stelle filanti.
Com’è nata la tradizione di questo giorno?
Le origini sembra risalgano a tempi antichi. In epoca romana il calendario iniziava a primavera e per festeggiare il nuovo anno e salutare l’inverno si dedicava una giornata a grandi festeggiamenti.
Questa giornata sembra essere l’antenata del Martedì grasso che però assunse le caratteristiche odierne in epoca cristiana quando il giorno precedente l’inizio della Quaresima, ossia il Mercoledì delle Ceneri, coincideva con l’inizio di uno stile di vita più morigerato, dieta ed astinenza, molto osservato dai cristiani dell’epoca.
Ed allora il giorno precedente si dava libero sfogo agli eccessi soprattutto alimentari. Si mangiavano i prodotti più grassi e sostanziosi, soprattutto carne che nel periodo di Quaresima andava evitata) e dolci fritti e succulenti. Perciò si chiamò martedì grasso.
Nel tempo il rispetto di queste regole è diventato meno rigoroso ma la tradizione dei festeggiamenti è rimasta arricchendosi con manifestazioni folkloristiche (le sfilate dei carri allegorici ne sono un esempio) per salutare il carnevale.
In Italia sono tantissime le tradizioni carnevalesche che variano di città in città.
Tra tutti citiamo Venezia, con le sue maschere eleganti e costumi sontuosi, Viareggio con i suoi carri allegorici, Cento, Ivrea, famosa per la battaglia delle arance tra 9 contrade. A Fontevivo in provincia di Parma la Quaresima inizia un giorno dopo per una tradizione che risale ai tempi del regno della granduchessa Maria Luigia che utilizzò il giorno delle ceneri, il marcordi sgurot (che in dialetto significa pulire) per donare al popolo gli abiti e le pietanze non consumate.
Fa eccezione Milano dove il carnevale finisce la domenica successiva. Infatti la diocesi segue il calendario ambrosiano e quindi dura 4 giorni in più. Si narra infatti che quando S. Ambrogio rientrò a Milano in ritardo da un pellegrinaggio, i cittadini vollero attendere il rientro del loro vescovo per celebrare insieme il Mercoledì delle ceneri e così la fine del carnevale venne spostata al Sabato chiamato Sabato grasso.
In Europa ci sono tradizioni simili. In Germania si festeggia il lunedì, Rosenmontag, in Svezia si chiama Semladag, in onore del dolce tipico preparato per quel giorno, lo semla, ripieno di crema di mandorle e panna. In Francia è il mardi gras che risale alla festa medioevale de la Fete des Fous (la festa dei folli), dove tutti si potevano vestire e comportare come volevano ed alla fine veniva eletto il Papa dei Folli.
In Inghilterra si chiama Shrove Tuesday, dal verbo to shrive confessarsi, o pancake day per la tradizione di mangiare i pancake in quel giorno.
In Danimarca si chiama Fastelavn, sera del digiuno, una festa dedicata ai più piccoli ed alla fine della serata era eletto il re dei gatti, ossia colui che riusciva a rompere con un bastone con un solo colpo una piccola botte che un tempo conteneva un gatto ed adesso dolci e caramelle.
In Polonia è il Thusty czwartek dove si mangiano i bomboloni alla marmellata di rose
Concludo con il carnevale brasiliano inventato dai portoghesi nel 1723, che non ha bisogno di presentazioni e descrizione.
Filastrocca del martedì grasso
Ognuno di noi diventa pittore
A volte sarto, a volte scultore
Un po’ pagliaccio, un po’ saltimbanco
Con occhi allegri e sorriso bianco.
Gli animi mesti diventano allegri
Gli sguardi tristi non sono più pigri
Coprono le maschere il volto di tutti
Ma i sentimenti restano aperti.
Si veste Arlecchino dei suoi colori
E Pulcinella dei suoi umori
Così lontani così vicini
sorriso comune per tutti i bambini
Allegro l’umore, felice il palato
Tra frittole. Chiacchiere e pan pepato
Stanche le membra, soffuso il fracasso
È in arrivo martedì grasso.