di Giuseppe Sesto –

Mai fino ai giorni d’oggi si era vista e vissuta una crisi tanto profonda in ambiti sportivi. I giovani sono restii all’attività fisica e le famiglie sempre più oberate da problemi un po come le società sportive dove compreso nel giuoco del calcio si stanno perdendo i vivai sui quali si fonda il presente e il futuro delle stesse ma parimenti di tutto lo sport italiano.

Basti pensare ad esempio che nell’atletica leggera italiana, la madre degli sport olimpici, sia difficile diventare professionisti a meno che non si faccia parte delle Forze Armate e dell’Ordine che potendo garantire uno stipendio agli atleti gli consentono di potersi esprimere e sopratutto allenarsi e gareggiare.

Come siamo arrivati a questo punto? Cosa fare dunque? Perché non considerare problemi e ostacoli come nuove opportunità? A fronte dei mutamenti sociali in corso e della crisi di valori umanistici legati allo sport, non sarebbe opportuno sostenere e sviluppare attività alternative, i cosiddetti sport minori se proprio non si riesca, o piuttosto non si voglia o si sia capaci di supportare il patrimonio sportivo nazionale esistente?

Giuseppe Sesto, direttore editoriale di Sport12.it

Sharing is caring!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *