Tra le mie innumerevoli esperienze che in età matura considero essere ed essere state più che altro immersioni vere e proprie nell’umanità sia migliore che peggiore questa in corso al BukRomance non finisce di stupirmi e soprattutto di appagarmi in termini di energie positive che da una parte mi sono richieste e impiego e dall’altra assorbo da colleghi scrittori e dai professionisti del settore tra editori e agenti letterari.
E pertanto non esagero se in questi ultimi fine settimana posso dire di sentirmi un po’ in una sorta di paradiso in terra dopo anni, che per me equivalgono a secoli trascorsi, sofferti quando all’inferno e quando in purgatorio. E mi ci voleva!
Del resto poteva soltanto piovere per andarmi peggio: sono giornalista e scrittore in un Paese dove i giornalisti li detestano e i libri non li leggono al pari di Paesi che sono più civili e progrediti del nostro perché leggendo e studiando sui libri e non guardando la televisione vanno incontro alla modernità senza temere di perdere qualcosa ma consapevoli di trovare significati e in quelli ritrovarsi, proiettandosi verso il futuro con slanci di realismo che nel loro caso e ahimè non nel nostro li spinge all’ottimismo e contestualmente a darsi da fare per migliorarsi e non appiattirsi o deprimersi come oramai succede qui da noi da qualche anno: anni orribili!
E poiché in paradiso ci stanno gli angeli, ecco che io li sto incontrando, confrontandomi con loro e anche qualche volta intervistandoli per essergli utile a divulgarne i messaggi insiti tra le righe delle loro opere.
E sono esattamente loro l’umanità migliore che io abbia mai incontrato fino ad oggi: persone che sognano e oltre a sognare realizzano i loro sogni che scrivendo concretizzano per condividerli con tutti assieme alle loro esperienze, ai loro punti di vista elevati e non esaltati come quelli dei porci senz’ali che imperano con arroganza e direi senza vergogna sui nostri teleschermi, ridotti a cloaca a cielo aperto in cui ormai ci manca soltanto che i politici, ossia il peggio del peggio d’Italia, incensati da conduttori e giornalisti lecchini e servili, autocelebrandosi come star appaiano finanche nelle pubblicità. Che schifo gente!
Ma torniamo alle cose edificanti e belle, anzi in questo caso ancora di più: supreme!
Tra le scrittrici e gli scrittori che sto incontrando ce n’è uno in particolare che mi ha colpito su tutti per la generosità e sensibilità manifestata e non soltanto trascritta sui suoi libri: Enrico Pedace, al quale auguro tutti i successi che merita e sono certo saprà conquistare con la sua umanità oltre che con una penna straordinaria che io stesso ho definito: “accanita” durante una intervista realizzata per le dirette di EditReal, agenzia letteraria in Torino che t’invito a guardare cliccando sul link:
https://m.facebook.com/agenziaeditreal/?paipv=0&eav=Afa5aV5j1YJVPSxyazmtBDiTntSFa6lkyF-z1TewYgsbOK7Zb8lkYbfFakN0SGBiQiA
Lui lo paragono infatti a un arcangelo, ossia uno di quegli angeli come Gabriele, Michele e Raffaele ai quali Dio ha dato una missione specifica da compiere a beneficio degli uomini e del mondo che Lui stesso per quanto mi concerne ha creato e ama come soltanto Dio, l’unico vero Dio di Abramo, Isacco, Giacobbe e Ismaele sa fare.
E per dimostrartelo pubblico per intero il suo commento dopo la sua esperienza al Festival della Letteratura romantica che ho preso direttamente sul profilo Facebook dell’autore, lasciando a te, a tutti voi lettori ogni considerazione, facendoti soltanto notare che i suoi ringraziamenti estesi a tutte le componenti della macchina che lavora sia dietro che davanti alle quinte non li aveva fino ad ora proferiti nessun’altro, compreso a me che pur non facendo altro che rendermi utile, riconosco in Enrico una forza in più rispetto a tutti gli altri, uomini e donne: la gratitudine!
Oltre alla sensibilità di un uomo prima ancora di uno scrittore che in forza di essa ci nobilita tutti, elevando l’asticella ad altezze siderali della generosità e della gioia che per trionfare non può mai essere unilaterale ma condivisa assieme a coloro che l’hanno resa sia possibile che amplificata compartecipando, sostenendo e anche soltanto facendo il tifo, così come lo sport insegna.
“Domenica scorsa si è conclusa per me la seconda edizione del BukRomance – Il festival del Romance di Roma che per me è stata la mia primissima esperienza fieristica con i miei libri.
Tirando le somme posso dire che è stata un’esperienza fantastica, un successo per me che ho visto arrivare gente, al mio stand, perché voleva leggere il libro ambientato a Moena o perché voleva vedere chi è dal vivo @enrico_e_le_melodie o perché incuriosita dal fatto che un uomo scriva romance.
Insomma mi ritengo più che soddisfatto e ancora con l’emozione nel cuore.
Il merito, ovviamente, non è solo mio perché se il Festival è stato bellissimo, un doveroso Grazie va a tutto lo staff: Roberta Rachel Luprano il cuore pulsante del Buk Romance, Emilio Brancadoro la mente del festival, Michela Tanfoglio inarrestabile dispensatrice di carica e preziosi consigli, e poi la delicata genialità di Stefano Lesti che ringrazio ancora per le sue bellissime parole.
Molte persone che si trovavano lì per caso, si sono avvicinate perché attratte dal mio stand e per questo devo ringraziare la mia carissima amica Catia Bassi di La Gerla Dei Desideri per tutta la sua inventiva e classe nell’allestimento e Creaty Maker per la bellezza dei gadget.
Grazie a Asia Pichierri per il sempre costante supporto e a Un cuore per capello – Collana Editoriale per continuare a credere in me.
Grazie a tutti voi che mi avete supportato attraverso i social e a chi ha deciso di venire personalmente per un saluto e per ottenere i miei libri cartacei.
Un grazie immenso a colei che da ormai 16 anni mi supporta in ogni mia scelta, ma soprattutto mi sopporta, la mia musa Angela Pecchi.”
Con affetto
Enrico