di Francesco Bocchini

Il Pipita ritrova la Nazionale argentina: “Sono felice di essere tornato. Mi mancava molto e adesso voglio sfruttare l’occasione”

Gonzalo Higuain, trasferta a Ferrara a parte, sta attraversando senza dubbio uno dei momenti migliori della sua carriera. Decisivo in campionato, ma soprattutto in Champions con i tre gol rifilati alTottenham fra andata e ritorno. Il Pipita pare insomma essersi messo alle spalle la maledizione europea. Contro il Real Madrid, il bomber della Juvesarà chiamato a confermarsi, specie per riscattare la brutta prestazione nella finale di Cardiff. Prima però l’ex Napoli può godersi un ritorno in Nazionale tanto meritato quanto sudato. Smaltita la delusione per essere stato accantonato nel corso delle qualificazioni al prossimo Mondiale, Higuain si è guadagnato la convocazione a suon di reti, ma non solo.

La leadership all’interno e fuori dal campo è cresciuta notevolmente dal suo arrivo a Torino. Un aspetto fondamentale, anche perché il Pipita ha tutto per ricoprire i panni del trascinatore: qualità tecniche e umane, un carattere forta ma pure sensibile, come si evince dalle rivelazioni fatte dal bomber sudamericano a Tyc Sport. “In passato stavo per smettere di giocare per i problemi avuti da mia madre, ma ho superato il brutto momento e anche lei è andata avanti – racconta Higuain – Sapevo che l’avrei resa felice giocando e non avrebbe mai voluto vedermi smettere. Sono felice di essere tornato in Nazionale dopo sei mesi, mi mancava molto e adesso voglio sfruttare l’occasione. Lavoro per migliorare e spero di giocare ancora per tanti anni, visto che adesso sto bene sia di testa che fisicamente – continua il numero 9 bianconero  Sia al Real Madrid che al Napoli sono entrato tra i primi dieci marcatori della storia del club e spero di farlo anche alla Juventus”.

Alla Juventus dove il Pipita ha conosciuto una pressione maggiore rispetto che a Napoli (“le critiche? A volte arrivano in buona fede, altre no, ma grazie alla mia famiglia ho un carattere forte e vado avanti”) e pure un’altra stella argentina come Paulo Dybala. “Cerco sempre di aiutarlo, di consigliarlo. Ha un potenziale enorme, deve sapere come gestire i tempi e non bruciare le tappe – il pensiero del classe ’87 – Se è forte nella testa, sarà un grandissimo campione. È in un’età che è coraggiosa, l’ho vissuta, se non sei forte mentalmente le critiche possono rovinare e lodare, cavalcare la cresta dell’onda”.

fonte sito : http://www.quotidiano.net

 

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