Ebbene si. Se l’onestà intellettuale e la deontologia professionale hanno ancora un valore assoluto e attuale io sono un bravissimo giornalista, uno dei migliori degni della più luminosa tradizione del giornalismo mondiale.
E te lo dimostro, infatti in prima istanza non a caso dirigo giornali che non falliscono e scrivo editoriali che diventano libri, nella fattispecie saggi che presto potrò annunciare, senza alcuna volontà di fare carriera in tivvù o nelle testate tradizionali; una cosa che come dico e ripeto spesso mi interessa meno del parere del cesso quando giocoforza accoglie i miei bisogni!
E in seconda, e soprattutto in virtù di ciò ti invito a diventare consapevole come me che coloro che nella tivvù vengono trattati da giganti e incensati come fossero degli dei e in terra semi dei non sono altro in realtà che pagliacci tra i politici e pupazzi tra i giornalisti… che dico, marionette! E non penso soltanto a Pinocchio…
E peggio ancora, sono produttori di terrorismo politico e mediatico, dunque psicologico.
Ergo: spegnili, non comprare la loro carta non stampata ma igienica e quando li vedi dal tuo divano, togli l’audio come faccio io che conosco bene i miei polli.
E così li vedrai per quel che sono e finalmente aprirai gli occhi (e le meningi) sul loro reale essere: essere infame quando indegno di considerazione, fiducia e rispetto. SL
(E chiedo perdono a pupazzi, marionette e pagliacci per averli offesi, accostandoli alla feccia e al letame testè citati per mero dovere di cronaca e critica. In base all’Art. 21 della Costituzione italiana e principi del Codice deontologico della professione di giornalista)