Il nodo in fondo è tutto in torno alla parola data e poi rimangiata. Quello di Buffon era stato un addio alla Nazionale, arrivato per altro a caldo al termine del punto più basso della Nazionale Italiana. Punto che in tanti avevano visto come di rottura, e momento giusto per liberarsi di un ciclo – comunque storico – che aveva fatto il suo tempo. Da questo punto di vista la scelta di salutare uno come Gigi Buffon lasciava spazio non solo alle nuove leve – che evidentemente alle spalle ci sono – quando anche a una presenza, nel bene e nel male, inevitabilmente ingombrante all’interno dello spogliatoio azzurro. Perché è verissimo, Gigi Buffon significa esperienza e preziosi consigli, ma è anche un personalità di tale spessore che è poi difficile – o meglio, impossibile – pensare di vederlo come gregario, come attore non protagonista di un nuovo e più giovane n°1 pronto a prendersi la scena. Insomma, una scuola di pensiero – che c’è, minoritaria, ma c’è – continua a pensare che il passo indietro di Buffon sarebbe dovuto rimanere tale. Anche perché un’alternativa importante l’Italia pare avercela.
Buffon, perché sì
Sono le parole del diretto interessato a spiegare meglio di qualsiasi cosa il cuore del concetto: “Sono pur sempre il titolare della Juventus, non esattamente un club di quinta fascia”. Buffon insomma rivendica il suo ruolo, che è quello di titolare nel club che da 6 anni domina in Italia e che anche in questa stagione è tra le 8 squadre più forti d’Europa. E da questo punto di vista il ragionamento è inattaccabile. Nonostante l’età Buffon si sente ancora uno tra i migliori al mondo e certamente ancora il migliore in Italia, e dunque sente ancora suo il ruolo di portiere della Nazionale italiana. Da qui la marcia indietro rispetto a novembre, così come le parole “sono qui per aiutare, non per fare una passeggiata”. Leader della difesa meno battuta del campionato, eletto miglior portiere della UEFA nella passata stagione, il “ripensamento” di Gigi Buffon può essere più che comprensibile, così come più che comprensibile è a quel punto la scelta dell’attuale ct Gigi Di Biagio di affidarsi ancora al portiere che da più di vent’anni difende i pali dell’Italia.
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