Come ogni anno il 21 Settembre cade l’equinozio di autunno, dal latino aequus (uguale) e noctis (notte) ossia stessa durata del giorno e della notte.
La data varia dal 20 al 23 settembre a causa dell’anno gregoriano che si differenzia da quello solare per circa 6 ore che vengono recuperate con l’anno bisestile. Questo provoca, quindi, lo slittamento della data di questo fenomeno che coincide con il passaggio dell’estate all’autunno.
Il fenomeno astronomico collegato è dovuto al moto di rotazione della Terra intorno al Sole. In questo giorno il Sole si trova alla Zenit dalla Terra ed i suoi raggi colpiscono in maniera perpendicolare all’Equatore il ns pianeta.
Questo fenomeno segna l’inizio del cambiamento della natura. Le foglie cambiano colore (dal verde al rosso creando il fenomeno del foliage), le giornate si accorciano.
In agricoltura questo periodo era storicamente collegato alla Luna del Raccolto (Harvest Moon) che, essendo piena e luminosa, dava la possibilità di lavorare fino a tarda notte nei campi.
A questo fenomeno astronomico ed a questo giorno sono legati miti e leggende, cerimonie pagane, falò e banchetti per dire addio all’estate.
Nell’antica Roma, ad esempio, si teneva una festa dedicata a Pomona dea dei frutti e delle cose che crescono.
In Grecia nella mitologia l’equinozio è collegato al mito di Persefone, rapita da Ade, dio degli inferi, che la volle come sua sposa. La madre Demetra, dea del raccolto, per il periodo dei 3 mesi in cui Persefone restò negli inferi si rifiutò di far fiorire il raccolto in attesa del suo ritorno.
Si legge anche che il melograno, frutto autunnale, sia legato al mito di Demetra, in quanto Persefone accettò di mangiare i chicchi di melograno che le venero offerti e si legò in eterno al regno dell’Oltretomba.
L’equinozio si verifica simultaneamente su tutta la Terra e nel mondo ci sono vari riti di festeggiamento del passaggio dall’estate all’autunno (termine che deriva dal latino dal participio passato del verbo augere che significa accrescere)
Di seguito alcune feste nel mondo:
In Giappone si celebra con la tradizione buddista del Higan,(cfr. l’altra sponda) che dura sette giorni e che si riferisce agli spiriti dei morti che raggiungono il Nirvana e quindi viene celebrata come momento per ricordare i defunti.
In Cina ed in Vietnam si celebra il Festival della Luna, durante le notti di luna piena, per celebrare il raccolto estivo. Si prepara un dolce tipico a base di loto, semi di sesamo, uova d’anatra e frutta secca;
In India gli Indù celebrano Novaratri, una festa che dura diversi giorni in settembre ed ottobre ed è dedicata alla divinità femminile Devi;
In Lituania, a Vilnius, si accendono numerose candele dopo il tramonto lungo il fiume Neris;
In Polonia si celebra la Festa del Verde dove le persone si scambiano cibo e mazzi di fiori benedetti;
In Messico e precisamente a Chichen Itza i Maya costruirono il tempio secondo calcolo astronomici, per fare sì che durante l’equinozio, quando il Sole splende sull’equatore si forma una scia sulla scala creando un enorme serpente di luce solare;
A Stonehenge si svolgono cerimonie in cui le persone si riuniscono per vedere sorgere il sole radunandosi intorno a falò di buon auspicio.
Infine secondo alcuni riti celti l’equinozio d’autunno è la festa dell’oscurità che divide gli innamorati e le madri dalle figlie. La bambola di grano è legata a questi riti ed era fatta con le ultime spighe di grano, come oggetto di rito propiziatorio.
Vi lascio con alcuni proverbi sull’autunno:
Di settembre la notte con il dì si contende;
Di settembre o porta via i ponti o secca le fonti;
A settembre pioggia e luna è dei funghi la fortuna.