Con queste belle giornate estive cosa c’è di meglio di una bella passeggiata in una delle ville di Roma più intrise di cultura come Villa Torlonia?
Qui potrete sicuramente rilassarvi leggendo un libro seduti su una panchina all’ombra di un bell’albero, fare ginnastica sul prato o immergervi nella cultura visitando alcuni degli edifici che costituiscono il Museo di Villa Torlonia.
Sono il Casino Nobile, quello dei Principi, la Casina delle Civette e l’ultima arrivata, la Serra Moresca, aperta al pubblico dopo un lungo restauro l’8 dicembre scorso.
Oggi vi racconterò qualcosa, giusto per incuriosirvi e spingervi ad andare a vedere di persona, sulla Serra Moresca e la Casina delle Civette.
CASINA DELLE CIVETTE
Questo piccolo complesso chiamato appunto Casina delle Civette è un museo dal 1977 ed è costituito da due edifici, il villino principale e la dependance, collegati da una piccola galleria e da un passaggio sotterraneo.
Il casino che deve il suo nome al ricorrere di elementi decorativi ispirati al tema della civetta due vetrate con civette stilizzate tra tralci d’edera oltre altre decorazioni anche sul mobilio volute dal principi amante dei simboli esoterici. Spicca subito nel giardino la facciata variegata con originalità della costruzione risultato di una serie di trasformazioni ed aggiunte con collage di materiali: mattoni, legno, pietra, rame e ferro battuto, travertino e peperino.
La Capanna Svizzera, poi Villaggio Medioevale (cosi fu denominata in principio) venne ideata nel 1839 dall’architetto Giuseppe Ioppelli e si presentava come un manufatto rustico con paramenti esterni di tufo ed interni dipinti a tempera con imitazioni di rocce e tavolati di legno. Le vetrate policrome elemento decorativo dell’edificio furono realizzate tra il 1910 ed il 1925 da Duilio Gambellati, Umberto Bottazzi
Dal 1917 l’architetto Fasolo aggiunse le strutture sul fronte meridionale del Casino creando un apparato decorativo in stile Liberty.
Fino al 1938, anno della morte del principe Giovanni Torlonia, costituì il suo rifugio dalla mondanità della vita che si svolgeva al Casino Nobile.
Nel 1944 venne occupato dalle truppe angloamericane per tre anni. Nel 1991 ci fu un incendio che aggravò le condizioni già degradate dell’edificio, il cui recupero cominciò nel 1992 con un lungo lavoro di restauro che terminò nel 1997, anno in cui venne restituito ai romani.
SERRA MORESCA
L’ultima arrivata nel polo museale di Villa Torlonia è la Serra Moresca e la sua Torre.
Venne sempre realizzata tra il 1839-1840 dall’architetto Giuseppe Ioppelli. Nei documenti storici era denominata la Stufa, ossia una sala riscaldata per la coltivazione di piante esotiche. Ha una struttura ispirata all’Alhambra di Granada ma anche a luoghi evocati nell’Orlando Furioso di Ariosto: un campo di mori in contrasto con quello cristiano il campo dei Tornei sempre di Ioppelli.
Dopo due fasi di restauro avviate nel 2007 la Serra è tornata agli antichi splendori. E’ costituita da una sala rettangolare con pilastri scolpiti e dipinti con rilievi floreali e vetrate con colori smaglianti, un altissimo soffitto in vetro ed pareti con finti tendaggi tromp l’oil ed una fontana a parete. Si trovano qui una raccolta di palme, agavi ananassi e piante compatibili con l’idea originaria dello spazio.
La Torre, collegata alla Serra da un passaggio che un tempo apriva su una grotta artificiale, pensata come un luogo delle ninfe, con cascatelle e laghetti, è una costruzione con ampie finestre e intelaiature in ghisa con vetri colorati e pareti decorate con stucchi policromi. Al centro dell’ultima stanza in alto c’era un divano che all’occorrenza veniva sollevato verso il soffitto per dare spazio ad una tavola imbandita che saliva dalla cucina sottostante attraverso un meccanismo di cui oggi ci sono poche tracce.
Buona passeggiata.