Roma, sede della Chiesa cattolica, vanta la presenza di ben 900 chiese sul suo territorio. Si va dalla Basilica di S.Pietro, la più importante, alle semplici parrocchie di quartiere.
La presenza di tutte queste chiese consentono a chi si affaccia da punti panoramici, come il Gianicolo, il Pincio, di osservare la presenza sullo skyline, a parte i famosi tetti di Roma (spettacolo incredibile, soprattutto se visto alla luce del tramonto, ”struggente bellezza di Roma al crepuscolo” come l’ha definita Andrea De Cataldo), anche molteplici campanili dalle più svariate forma.
Non starò qui ad illustrarvi tutti quelli presenti ma mi soffermerò su 4/5 campanili che presentano delle particolarità.
Il primo è il “campanile invisibile”. Se passeggiate lungo Corso Vittorio Emanuele, partendo da Piazza Argentina, dopo un pò sulla destra arriverete a Piazza della Chiesa Nuova (nome derivante dalla presenza dell’omonima chiesa). A fianco della chiesa sorge l’oratorio dei Filippini e costeggiando questo palazzo si arriva a Piazza dell’Orologio. Qui vedrete la Torre dell’Orologio posta sul convento dei Filippini che presenta sulla sommità una costruzione particolare opera di Borromini: un campanile che non c’è. E’ un orologio sormontato da una struttura in ferro con volute che sostengono le campane e che suggeriscono in maniera geniale la presenza di un campanile.
L’altro campanile particolare perché è il più piccolo di Roma, infatti chiamato affettuosamente “er campaniletto”, si trova nella chiesa di S. Benedetto in Piscinula, a Trastevere nella Piazza in Piscinula (nome derivante dall’antica presenza di un stabilimento termale). E’ una chiesetta sorta nel VI sec. d.C. nel quale risiedette Benedetto da Norcia prima di diventare eremita.
Il campanile conserva anche la campana più antica di Roma del 1069 e larga appena 45 cm. E’ fatta in laterizio a pianta quadrata diviso in due piani da una cornice sulla quale si aprono piccole bifore sostenute da una colonnina (v. foto inizio pagina).
Il più antico è quello della Chiesa dei S.S. Quattro Coronati, sulla Via dei S.S. Quattro. La Chiesa si chiama così in onore dei quattro soldati martirizzati (coronati appunto) ed il suo ingresso è sormontato dalla torre campanaria del IX sec., costruito in cortina con un loggiato di quadrifore sormontate da una cornicetta di mensoline di marmo.
Il più alto è quello della Basilica di S. Maria Maggiore, ben 75 metri costruito nel 1370 per volere di Gregorio XI, con bifore e monofore. Nel XVI sec. vi era collocato un orologio con le ore latine poi sostituito da quello con le 12 ore. Fino al secolo scorso ospitava la campana della “Sperduta”, realizzata nel 1289 ed oggi ai Musei Vaticani, poi sostituita anch’essa da una del XIII sec. donata da Leone XIII.
Venne chiamata la campana della Sperduta e suona tutte le sere dopo le 21. Il nome deriva da una storia (o una legenda) del 500 secondo cui una pellegrina (la sperduta appunto), venendo a Roma a piedi, nella zona dei Cessati Spiriti, allora aperta campagna, si perse ed invocò la Vergine per essere aiutata. Sentì i rintocchi della campana chela guidarono fino alla Basilica ed alla salvezza. In ricordo di ciò per gratitudine lasciò una rendita affinchè alle 2 di notte (diventate poi le 21) venisse sempre suonata la campana.
Da ultimo, poco conosciuta, la Patarina, campana che sorge sopra il Palazzo Senatorio, che fu tolta ai Viterbesi nel Medioevo e che è per eccellenza la campana civica per il ruolo che ancora oggi svolge. Infatti ancora oggi suona solo nelle occasioni più solenni come il Natale di Roma o l’elezione del sindaco.