Putin è chiaramente solo la punta visibile ad occhio nudo di un iceberg che era alla deriva già da tempo: una creatura (…) frutto amarissimo delle crisi non risolte, dei paradossi dell’Occidente e del senso di impunità di cui godono i politici e capi di Stato, ivi compresi chi tra loro abusa dei propri poteri per commettere nefandezze.
E oggi Macron ha ragione da vendere; almeno per una volta ha detto una cosa sacrosanta, oggettivamente razionale e di buon senso: “L’Europa non deve umiliare Putin.”
Bisognava infatti farlo, fermarlo da prima, anche a titolo di esempio, per disincentivare altri, quando bulletto di periferia faceva il duro coi più deboli e non ora che dei bulli è il re, che è introvabile e non perseguibile, inarrestabile e pronto a qualunque porcata ulteriore a quelle odierne in terra di #Ucraina e annose, iniziate anni fa con i sequestri e gli omicidi di Stato a danno di dissidenti, avversari politici e interni, giornalisti, intellettuali, giudici, magistrati, filosofi, insegnanti e artisti.
Era allora che bisognava levarcelo di torno, un po’ come hanno saputo fare in America quando hanno mandato a casa Trump, l’amico di Putin, prima che aggravasse il carico di già ultra gravoso di guai degli Stati Uniti dopo i danni originali, provocati da Bush Jr, un altro fenomeno della malapolitica che sta caratterizzando e avvilendo questo inizio di millennio oltre che del peggior secolo degli ultimi già tremendi due precedenti che ci si prospetta innanzi… oltre che dall’altro genio di Tony Blair, l’assassino politico involontario dei laburisti inglesi.
A dire che riguardo Putin, abbiamo volutamente ignorato i segnali del temporale in arrivo, ma contestualmente che il meglio della civiltà ha continuato indifeso ad essere messo in croce da costui ma anche moralmente, corresponsabilmente da tutti noi, in primis occidentali, poichè presuntamente più civili, sapienti e dotati di altri.
Si, proprio come avvenne al Cristo innocente, messo alla colonna infame e sul patibolo dalla feccia di Gerusalemme duemila anni fa e oggi giorno dal mondo moderno, di cui il russo complessato e megalomane, nonché rancoroso e crudele non è altro che il frutto amaro e l’immagine visibile, direi drammaticamente iconica.
Ti basti guardarlo negli occhi privi di emozioni e sentimenti.