Con l’arrivo della bella stagione torna la voglia di fare qualche gita fuoriporta. Vi consiglio questa meta: Narni a solo un’ora e mezza di macchina da Roma, fonte di ispirazione per Lewis e per le sue cronache di Narnia.
Tipica cittadina medioevale umbra, con scorci mozzafiato sulla valle della Nera (fiume che lambisce la città e da cui deriva il nome Nar=Nera) ed una passeggiata gradevole tra vicoli, chiese e palazzi medioevali.
Però vi consiglio soprattutto una visita alla Narni sotterranea (visita che vi conviene prenotare in anticipo), un luogo che vi porterà indietro nel tempo, circa il 1200, e vi farà scoprire una pagina storica della cittadina, veramente interessante.
Questa storia, nel senso di tutto ciò che vene alla luce e che voi vedrete, ricca di colpi di scena, casualità, coincidenze, fortuna e tanta collaborazione, ebbe inizio nel 1979.
Un gruppo di sei ragazzini tra i 15 ed i 25 anni (tra cui Roberto Nini, che era il più grande e che ancora oggi si adopera per questo sito e per l’associazione che lo gestisce) dando libero sfogo alla voglia di fare gli speleologi, atterrarono in un orto di insalata di un anziano ottantatreenne non molto contento di questa intrusione.
Ma una volta spiegata la loro intenzione l’anziano contadino li indirizzò verso un buco nel muro da cui scavando emersero due occhi che li guardavano appartenenti ad un angelo affrescato sul muro di fronte a loro. Avevano trovato un tesoro. Continuando a scavare venne fuori una cappella risalente al tempo dei Domenicani che avevano costruito un grande monastero andato distrutto per la gran parte.
Questa cappella, ancora affrescata, ha avuto alterne vicende nel corso dei secoli. Ad esempio sotto Napoleone divenne un deposito di vino, come si può vedere in un video che ricostruisce la storia della chiesetta, realizzato con i fondi di un facoltoso turista messicano.
La chiesa è stata riconsacrata con il nome di Santa Maria della Rupe anche se poi nei documenti ritrovati si scoprì che il vero nome era San Michele.
Ma andando avanti nel percorso sotterraneo si verrà a contatto con il mondo della Santa Inquisizione. I ragazzi di cui sopra, continuando a scavare, trovarono due stanze (una delle quali adibita a cantina della Sig.ra Rosina, che ancora abita nei locali vicini), che in seguito a studi, approfondimenti, durati anni e portati avanti con l’aiuto della loro caparbietà, ma anche di tanta fortuna, illuminò i ragazzi del vero utilizzo di queste stanze, testimonianza della presenza a Narni della Santa Inquisizione.
Una, denominata la stanza dei tormenti, dove venivano condotti gli interrogatori dai giudici inquisitori, come confermato da documenti emersi negli archivi vaticani del Trinity College di Dublino.
L’altra è una cella le cui pareti sono piene di graffiti realizzati dai prigionieri. Molti di questi furono realizzati con simboli massonici da Giuseppe Andrea Lombardini, che pur essendo una guardia dell’inquisizione, fu accusato di aver favorito la fuga di un suo commilitone. Un altro prigioniero fu Domenico Ciabotti accusato di bigamia, di cui sono state trovate tutte le carte del processo a suo carico.
La visita finisce in una chiesa, oggi sala convegni in cui è visibile un bellissimo pavimento a mosaico.
Se ne volete sapere di più e approfondire l’argomento, Roberto Nini ha scritto un libro “Alla ricerca della verità” in cui racconta la storia dell’importante scoperta fatta insieme ai suoi amici.
La visita guidata dura circa un’ora e mezza ed ha un costo di € 7 Il biglietto dà anche diritto ad uno sconto del 10% in alcuni ristoranti del paese (vi consiglio L’osteria del giullare) ed per altre attività che troverete indicate nel sito dell’associazione Narni Subterranea.