Se vi trovate a fare una passeggiata al centro di Roma, Piazza Venezia, Via del Corso e strade limitrofe vi consiglio una deviazione a Piazza di Pietra.
In questa piazza pedonale, un piccolo salotto pieno di ristorantini, sarete accolti da un colonnato formato da 11 colonne mastodontiche, che sono l’unica cosa che ci resta del Tempio di Adriano e che oggi costituiscono la facciata del Palazzo della Camera di Commercio di Roma.
Il nome di questa piazza è di origine popolare, da attribuirsi alle numerose pietre derivanti dal crollo del Tempio, abbandonate nella piazza per parecchi anni. Il nome precedente era Piazza dei Preti per la presenza di un ospizio.
Ma veniamo al Tempio la cui storia è lunga e travagliata.
Torniamo indietro nel tempo al 147 d.C. quando Adriano divenne imperatore. Nato ad Italica, visse a Roma sotto l’influenza di Traiano e della moglie Plotina. Alla morte di Traiano gli succedette come imperatore e durante la sua guida l’impero conobbe un periodo di pace e lui si dedicò allo sviluppo di opere per arricchire i suoi possedimenti.
Il Vallo di Adriano in Britannia, il Pantheon e l’Ara Pacis a Roma, la Villa di Adriano a Tivoli ne sono un esempio.
Alla sua morte Antonino Pio, suo figlio adottivo, per rendere omaggio alla sua figura, divinizzato dopo la sua morte, ordinò la costruzione del tempio che terminò nel 145 d.C.
Sito sulla Via Lata nel Campo Marzio, era accessibile mediante un arco trionfale; esso sorgeva all’interno di una piazza circondata da portici colonnati in giallo antico ed era posto su un podio alto 4 metri, in peperino e con le sottofondazioni in travertino. Una lunga gradinata frontale portava alla sommità del podio sopra il quale si ergevano otto colonne sui lati corti e tredici su quelli lunghi. L’interno era formato da semicolonne poggiate su alti zoccoli decorati con rilievi raffiguranti la personificazione delle provincie romane che oggi si trovano ai Musei Capitolini.
Dal V sec. cominciò la decadenza quando il pontefice Sisto III utilizzò parte del monumento per altri scopi.
In epoca medioevale e fino alla fine del XVII secolo nell’edificio abitarono la Confraternita e l’Arciconfraternita degli Orfani ed attorno ad esse si costruirono una serie di abitazioni e botteghe tra cui quelle del maniscalco a cui si attribuisce la croce visibile ancora sulla quarta colonna a sinistra che altro non era che il muro della sua abitazione.
Nel 1655 Alessandro VII Papa cominciò una rivalutazione della città, liberando tra l’altro Piazza della Rotonda dai caotici banchi di vendita del mercato trasferendoli nel 1662 in Piazza di Pietra e restaurando l’Hadrianeum. ma il mercato qui resistette poco perché su pressione dei canonici del Pantheon, che incassavano alti affitti dai banchi, riportarono il marcato a Piazza della Rotonda . Cosi cominciò una nuova riqualificazione della Piazza abbattendo la casa del maniscalco e delle stalle costruite a ridosso delle colonne.
Nel 1695 sotto il pontificato di Innocenzo XII i resti del tempio furono inglobati su progetto dell’architetto Carlo Fontana nel Palazzo della Dogana dei Beni di Terra (la dogana per i beni di mare aveva sede a Ripa Grande). Nel 1831 l’edificio fu adibito a sede della Borsa Valori di Roma e nel 1873 l’edificio fu acquistato dalla Camera di Commercio di Roma che vi pose la propria sede, tuttora vigente, facendolo restaurare dall’architetto Virginio Vespignani.
In seguito ad un nuovo progetto avviato la scorsa estate all’interno del Tempio nella Sala delle Grida, viene proiettato un filmato Hadrianeum, della durata di 22 minuti , un viaggio nel tempo realizzato dal divulgatore scientifico Paco Lanciano, già noto per le opere realizzate insieme a Piero Angela nel Foro Romano ”Viaggio nei Fori”, che con un originale sistema di proiezione con sei proiettori sincronizzati vi darà l’illusione di volare sulla città in epoche diverse muovendosi all’interno di monumenti, palazzi e chiese.
L’ingresso è gratuito e la proiezione viene effettuata ogni 45 minuti a partire dalla 13 (salvo presenza di eventi della Camera di Commercio).