Queste le parole minacciose che arrivano all’Italia dai fedelissimi di Putin qualora le sanzioni verso la Russia, da esso considerate “illegittime e molto gravi”, dovessero ancora avere un seguito. I Paesi occidentali, infatti, imponendo su larga scala le dure sanzioni inflitte alla Russia, dopo l’inizio dell’operazione militare in Ucraina, stanno rischiando di provocare una serie di reazioni “pronte e sensibili” di fronte all’aumento delle restrizioni che hanno già scatenato una “guerra economica” contro la Russia le cui conseguenze causeranno enormi danni agli stessi europei e non solo in riferimento al gas di cui anche l’Italia usufruisce ritrovandosi pertanto con il 40% in meno della fornitura attuale.
Mosca punta il dito contro il governo italiano e la “severità” da esso ricevuta, rinfacciando persino gli aiuti inviati a Roma durante il periodo del “Coronavirus” e si appella al ricordo degli interessi profondi che per tanti anni ha condiviso nella cooperazione rispettosa della politica estera. L’Italia dal canto suo, tranquillizza la sovranità del Paese e assicura di voler reagire alle minacce vergognose della Russia con molta “freddezza” e sopratutto rimanendo compatti con le decisioni intraprese dal resto dell’Europa, anche sul fronte della crisi economica, mentre in merito all’invio delle armi in Ucraina il governo definisce l’azione come esigenza di aiuto verso un Paese aggredito e costretto a difendersi con la ricerca della pace.
E mentre Putin esibisce allo stadio il suo costoso “parka” blu griffato made in Italy, i soldati russi lamentano di non avere neanche da mangiare. A tal proposito emergerebbe una recente notizia dall’agenzia di stampa ucraina “Unian” secondo cui un’ anziana signora ucraina ha “sfamato” ben otto militari russi offrendo loro una torta allo zinco per avvelenarli. Dunque i civili di Kiev e quelli del Donbass difendono la loro identità con ogni mezzo e pertanto il loro sacrificio umano può solo destare comprensione, nonostante l’atroce scelta delle armi a sfavore di una dovuta cooperazione pacifista, quella che Putin continua a ostacolare con l’uso di armi supersoniche e dialoghi “vecchi” ancorati al passato, avente unico scopo quello di appagare un “io” assolutamente malato e nascosto dall’uso improprio di parole come “denazificare l’Ucraina” riferendosi a quelle formazioni di estrema destra che sono state protagoniste della vita politica del Paese a cominciare dallo scioglimento dell’Unione Sovietica del 1991 e poi ai tempi della rivolta chiamata “Euromaidan” che nel 2014 portò alla fuga del presidente filorusso Viktor Yanukovich.
Dunque Denazificare l’Ucraina quale scopo attuale avrebbe? Eliminare dal territorio ucraino i rappresentanti ancora presenti delle formazioni di estrema destra che sono state protagoniste della vita politica del Paese dopo lo scioglimento dell’Urss, nonché per consegnare alla giustizia coloro che hanno commesso numerosi e sanguinosi crimini contro i civili, compreso i cittadini russi ? O “smilitarizzare” l’Ucraina per renderla facilmente conquistabile attraverso una vera e propria dichiarazione di guerra con un chiaro riferimento a quanto avvenuto dopo la Seconda Guerra Mondiale per intimorire il mondo intero come fece Hitler?
Dalla società civile Putin raccoglie un pessimo giudizio, Biden continua il disprezzo verbale contro Putin e lo accusa di crimini di guerra e persino i russi definiscono senza precedenti l’aggressione da lui voluta contro i loro fratelli ucraini per cambiare la situazione geopolitica e ripristinare la nuova potenza russa come al tempo dello Zar. “Sogno“ machiavellico che sta mettendo a repentaglio il valore della democrazia e della libertà, costato già la vita a migliaia di innocenti e bambini e, non in ultimo, giovani soldati mandati a morire.
Putin non si ferma e l’intenzione macabra è quella di far cadere Kiev per “fame”. Ha già fatto arruolare soldati provenienti dall’Armenia e dal Pacifico contro l’esercito Ucraino, quest’ultimo ancora oggi intenzionato a non arrendersi e continuare a lottare per salvaguardare la propria libertà e quella del Paese.
Papa Francesco il 25 Marzo consacrerà la Russia e l’Ucraina al Cuore Immacolato di Maria e lo stesso atto sarà compiuto a Fatima dal cardinale Krajewski, come suo inviato, per onorare la richiesta della Madonna fatta durante l’apparizione del 13 luglio 1917 a Fatima in cui chiese appunto la consacrazione della Russia al Suo Cuore Immacolato.
Il bene alimentato dalla preghiera di noi tutti avrà il compito di distruggere il male … quello di cui l’uomo non riesce ancora a liberarsi!