L’attuale situazione bellica della Russia contro l’Ucraina tiene sospesa la comunità internazionale in una morsa di terrore e rimanda alla mente scenari storicamente legati al bipolarismo USA-URSS, “appianati” nel tempo dalla sola logica utilitaristica dell’economia e dei profitti.

Il lascito pesante della seconda guerra mondiale avrebbe dovuto cambiare radicalmente la “dialettica della guerra” poiché quella attuale non serve alla crescita morale del popolo né alle persone comuni che pagano la follia di chi gode del potere despota e mette veto alla negoziazione diplomatica a favore di scenari conflittuali che hanno lo scopo di passare alla storia attraverso malate grandiosità.

La denuncia parte all’unisono: Putin non può e non deve rappresentare alcun popolo!

L’esaltazione del novello Hitler tenuta più o meno a bada da anni, nel contesto del volere un governo filorusso, trova oggi immediata concretezza nel progetto machiavellico di una guerra lampo con lo scopo di “cacciare” il presidente Zelenski, attaccato da sempre all’indipendenza ucraina, ignaro della risposta del popolo ucraino e del mondo intero.

Le guerre si vincono con il consenso del popolo e infatti da ben cinque giorni i cittadini ucraini, giovani donne comprese, dotati di ordigni rudimentali come le bombe “Molotov”costruite persino da mani inesperte, contrastano l’attacco ingiustificato dell’esercito russo e mentre il Papa invoca la pace, gli stati maggioritari si mobilitano in favore di una negoziazione sensata per contrastare colui che, impavido del suo disegno distruttivo, si beffa di tutti e minaccia persino l’uso di armi nucleari come potere unico e definitivo, rivelando la pochezza del suo essere umano e giocandosi quel poco di stima che agli occhi degli occidentali era riuscito ad avere.

Sono migliaia i cittadini europei che sfilano nelle varie città per invocare la pace, compreso in Russia. Popolo di innocenti, vittime quanto gli ucraini e in totale disaccordo con il loro leader di acquisire la “sovranità russa” e la Crimea, attraverso azioni bellicose il cui risvolto potrebbe essere devastante per il mondo intero.

Abbiamo sempre affermato che la storia non ha insegnato nulla e invece da ben cinque giorni, essa, ha insignito il presente dell’unico valore per cui vale la pena lottare coesi, ossia la libertà e non solo individuale. La risposta positiva giunge all’unisono dal mondo intero, affinchè la brutalità della guerra, voluta dalla follia del singolo, non debba mai più a ripetersi. L’Ucraina non rinuncerà mai alla libertà di poter vivere all’interno di una società multietnica, quella che forse Putin vorrebbe debellare?

Pulizia etnica? E’ forse questo lo scopo di tale massacro iniziato subito dopo la fine dei giochi olimpici? Quasi fosse stata una tregua concessa al pensiero folle di Putin? Pertanto l’obbligo nei confronti del mondo intero sarebbe quello di trovare un motivo di intesa attraverso un sano negoziato di pace per mettere fine ai contrasti atavici fra la Russia e

l’Occidente, tenendo conto che il pensiero degli ucraini è rivolto verso i paesi a democrazia parlamentare e a economia liberista, pertanto la volontà di appartenere all’Europa non sarà mai repressa. Le misure annunciate dagli Stati Uniti, dalla Commissione Europea e dai principali Paesi del continente, oltre all’Italia, Francia, Germania e Gran Bretagna, non sono solo una ritorsione per l’attacco della Russia all’Ucraina e neanche il tentativo di ostacolare le attività di affari degli oligarchi o ridurre il tasso di crescita del Paese in mano a Vladimir Putin, sono un atto di guerra difensiva che ha l’obbligo di rispondere alla più grande aggressione verso uno Stato e ai principi della libertà dei popoli.

#STOPWAR

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