In Italia la democrazia rappresentativa è morta e non riposa affatto in pace! Poverina, è stata uccisa e progressivamente sepolta dai partiti politici, partiti ormai simili, equivalenti e non più speculari ed opposti gli uni agli altri, soprattutto fin da quando hanno rinunciato a selezionare e formare classi dirigenti e candidati adeguati con la consapevolezza che gli italiani votano comunque e chiunque pur di non far vincere i partiti avversari: non votiamo pro Italia, ma contro gli altri e quindi anche contro i nostri stessi interessi pur di fargli dispetto.
Perché dunque lavorare per il bene comune faticando come muli? Perché fare proposte impopolari e programmare un Paese migliore quando se fai il populista e il demagogo ti votano a prescindere dalle tue reali capacità, idee e competenze?
Ad indicare chiaramente che questa sia stata ahi noi la direzione letale da loro percorsa da anni è stata in principio -pur se involontariamente e inconsapevolmente- la sinistra.
Dalle loro parti, hanno letteralmente campato per interi decenni -politicamente parlando- di rendita, di riflesso a Silvio Berlusconi.
Lo hanno contrastato ma soltanto a chiacchiere fin dalla primavera del 1994, da quando come da lui detto e ribadito più volte “scese” in politica per “salvare il Paese dai comunisti”, ed è da allora che hanno più fatto alcunché di buono per l’Italia, gli italiani e i loro stessi elettori, che delusi e traditi, li hanno prima lentamente abbandonati, e poi dal 2013 in poi, hanno votato chi per i 5stelle, e chi ha direttamente smesso di andare alle urne.
Una sinistra impalpabile al pari di Berlusconi, che tolti gli unici “successi” costituiti dai tagli al bilancio dello Stato, dalla sanità alla sicurezza e via cantando, unitamente alle leggi “ad personam”, pensate e fatte approvare dai suoi maggiordomi deputati e senatori, reclutati unicamente per spingere un bottone e non occuparsi dei suoi affari, così come del Paese per garantirsi piena impunità e salvare anche con la prescrizione sia se stesso e i suoi amici, che i suoi maggiori sostenitori insieme, e diciamolo, anche a gran parte dei suoi falsi oppositori e non solo della sinistra, vedi Andreotti, (prescritto in qualche processo per reati di mafia) ha prodotto nulla di progressista e di liberista che abbia impedito o minimamente contrastato il degrado totale, generale della nazione, oltre che le crisi economiche che dal 2001 e 2005 in poi hanno precipitato le imprese italiane in un baratro di molto precedente il Covid.
E dire che un imprenditore del suo calibro, certe criticità avrebbe dovuto soprattutto prevederle e prevenirle… Ma andiamo avanti: ce n’è per tutti!
Non i cittadini italiani scelgono i candidati, votando per i propri rappresentanti, ma le segreterie dei partiti che ci vincolano a ratificare le loro scelte: chi di noi, se ne avesse avuto la scelta, la facoltà, avrebbe soltanto lontanamente pensato di andarsi a capare delle ex prostitute per farle entrare in Parlamento a fare le leggi (…), a rappresentarci nelle istituzioni? Forse tu? Ne dubito, ma io no di certo.
Chi tra noi avrebbe fatto accedere nei palazzi di governo di Stato, regioni e comuni dei criminali, dei fiancheggiatori di criminali, mettendoli in lista tanto da obbligare quei pochi onesti rimasti in Parlamento a fare leggi a contrasto di tale barbarie a danno del diritto e del dovere stabilito costituzionalmente di rappresentare con onore e decoro il popolo “senza alcun pregiudizio, discriminazione, differenza sociale” e bla bla bla?
Un popolo che per quanto ho testè accennato non conta oramai più nulla e nessuno rappresenta; un popolo che piuttosto di diventare esigente e ribellarsi si è come al solito adattato “arrangiandosi” al peggio, rassegnandosi da ogni oltraggio e abuso di potere, diventando nel tempo sempre più apatico, involuto, incivile e violento in quanto frustrato e vessato dai cosiddetti potenti che ha rinunciato ad abbattere e in molti casi prova addirittura a imitare.
Chi infatti entra in politica, non lo fa come in passato per cambiare le cose, “il mondo” in meglio, ma per entrare a far parte di un sistema palesemente letale e nefasto con l’unica reale ambizione di ricavarsi i privilegi di un posto al sole.
Un posto al sole rubato con l’inganno e l’imbroglio, con l’attitudine e l’unica marcata intenzione, sebbene ben celata, di salvare il proprio popò e quello di qualche suo amico e/o amichetta…
Ergo, e mi ripeto, la democrazia è morta ed è stata progressivamente sepolta dai partiti politici: una realtà drammatica e innegabile che è talmente evidente e arci-nota a tutti da sembrarmi addirittura ovvio e retorico parlarne nonché patetico continuare a farlo. St.les