Sono anni e anni che mi batto per i diritti e la dignità delle donne, sia in passato come pubblico amministratore che nel tempo corrente con i miei libri, sui giornali e sui social. Perdonate il mio sfogo odierno ma quando ce vo’ ce vo’!
Mi vergogno di essere italiano, dei nostri politici, dei legislatori, dei magistrati e degli avvocati difensori degli stupratori e dei violenti contro le donne.
Mi vergogno del garantismo che pone sullo stesso piano carnefici e vittime e del Codice Rosso che non ha risolto nulla.
Mi vergogno del buonismo e del cosiddetto politicamente corretto. Mi vergogno di programmi televisivi che non si schierano apertamente con le donne aiutandole ad ottenere pari diritti, pari trattamenti economici, pari rispetto e dignità.
Mi vergogno per i padri alla Grillo che invece di prendere a calci nel culo i loro figli viziati li difendono.
Mi vergogno per il Pd che ci governa insieme e non ha alzato un dito per farlo dimettere da “garante” dei 5stelle. Ma soprattutto mi vergogno per quelle donne che sebbene potrebbero e dovrebbero farlo essendo personaggi pubblici non esigono i diritti delle donne combattendo per ottenerli.
Mi vergogno delle donne 5stelle che non hanno ancora chiesto e ottenuto la testa politica di Grillo su un piatto d’argento!
Molte donne sono ahi noi e ahi loro vittime della cosiddetta Sindrome di Stoccolma che le induce in qualche modo ad amare i carnefici. Quanto poi alla mancata unità tra le donne è un fatto che mi atterrisce.
Una unità almeno di intenti senza la quale, essendo divise, la strada per la conquista dei loro diritti rimarrà in salita e peggio ancora piena di ostacoli.
E allora non mi resta che confidare nelle nuove generazioni, anche se, soprattutto i giovani, sono coloro che pagano nell’oggi e pagheranno in futuro il vuoto educativo e in termini di valori attuale.
Certe persone, uomini e donne, incapaci di educare i figli soprattutto fornendo loro esempi virtuosi, sarebbe meglio se non procreassero!