Michela Tanfoglio

“La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”

Articolo 9 della Costituzione italiana

Deborah e Ruben Tagliacozzo sono i titolari della prestigiosa Libreria Bardotto, un locale stiloso e all’avanguardia situato nel cuore di Torino, a due passi dal Museo Egizio. La libreria Bardotto non solo è ben rifornita a livello letterario (contiene circa 10.000 titoli ed è attiva sul piano artistico e musicale), ma vanta al suo interno un bar/enoteca dove ogni prodotto, dalle pietanze alla cantina, è curato nei minimi dettagli dalla competenza di Emiliano, un barista-intellettuale che poco dopo la chiusura serale si rintana all’interno di Bardotto a suonare melodie al pianoforte.

Gli eventi culturali offerti da Bardotto, accompagnati da ricchi buffet e ottime bevande, hanno rallegrato le serate torinesi per sei anni e anche in questi mesi, malgrado le chiusure, i fratelli Tagliacozzo sono riusciti a mantenere una buona affluenza grazie all’esperienza e alla gentilezza che li contraddistingue.

Dato che la Libreria Bardotto è anche il punto di riferimento della sottoscritta, ho deciso di intervistare i miei amici così da farli conoscere a tutti voi lettori di Sport12.it.

Parlateci di voi: chi siete e quando è nata la vostra attività

Il Bardotto è nato nel 2014 in via Mazzini a Torino con una formula che prevede la compresenza di libreria e attività di somministrazione.

Siamo fratelli e, cambiando completamente le nostre vite, abbiamo deciso di aprire un’attività che fosse anche luogo di aggregazione e condivisione: da qui l’idea di unire alla libreria tradizionale un bar, in quanto naturale luogo di incontro.

Nel 2018 abbiamo trasferito l’attività in via Giolitti 18a, dove si trova ora: abbiamo ampliato lo spazio riservato ai libri e la possibilità di organizzare eventi culturali con un numero maggiore di partecipanti.

Che tipo di lettori frequenta la vostra libreria?

La libreria è frequentata prevalentemente da persone dai vent’anni in su; al ricco reparto destinato ai bambini attingono genitori e nonni. Vengono da noi residenti, persone che lavorano in zona e, a periodi, turisti. Il nostro pubblico è attratto da saggistica (l’offerta è stata ampliata in particolare per quanto concerne storia e scienza) e da narrativa selezionata.

Essere librai nel 2020: cosa è cambiato nel mestiere del libraio e nel ruolo del lettore negli ultimi anni?

Vorremmo evitare di approfondire i noti discorsi relativi alla concorrenza di Amazon e a quella delle serie televisive che levano spazio alla lettura. Le librerie offrono la possibilità di consultare i libri e di scoprire titoli di cui attraverso il web non si verrebbe mai a sapere; pertanto, fondamentale è l’assortimento che viene proposto e l’esposizione.

Nelle librerie rimane sempre importante il rapporto tra il libraio e il cliente. Lo scambio di idee permette di conoscere libri talvolta trascurati e apprendere modi diversi di interpretare il mondo. Comprendere il lettore rimane il modo principale per aiutarlo a trovare il libro più adatto.

In libreria si propongono spesso presentazioni ed eventi culturali il cui scopo è, ovviamente, quello di vendere libri, ma anche quello di fare della libreria un punto di riferimento “sociale” e “culturale”.

Come vi ponete nei confronti della lettura digitale?

La lettura digitale è semplicemente un metodo di fruizione diverso del libro; presenta alcuni innegabili vantaggi, in particolare per chi viaggia molto, o per chi non ci vede bene. Inoltre, molte persone leggono sia il libro digitale che quello cartaceo. Ovviamente noi… preferiamo la carta!

Il problema non è la lettura digitale: più si legge meglio è, qualsiasi sia la forma e il modo. A nostro avviso stanno avendo molto successo i libri illustrati anche per adulti.

Leggere pare che sia un’attività fuori moda: cosa consigliereste per invogliare tutti alla lettura?

Innanzitutto, è da dimostrare che la gente legga di meno, ma è certo che si leggono meno libri. Oggi la risorsa più scarsa è il tempo e la lettura di un libro richiede tempo e concentrazione e questo, soprattutto per i più giovani, potrebbe essere una criticità rispetto ritmi tipici della vita.

Anche a scuola viene data poca importanza alla lettura; i più grandi vengono a volte “giustificati” dagli stessi insegnanti in quanto ritengono che i compiti e le attività di studio non lascino loro tempo per leggere.

Leggere è un’abitudine, e non esistono facili ricette per diffondere questa abitudine: come sempre bisognerebbe partire dalla scuola.

Se poteste mandare un messaggio al ministro della Cultura, cosa gli direste o cosa gli chiedereste?

Ci vogliono biblioteche! Biblioteche rifornite e soprattutto aperte anche nei week-end e negli orari serali.

Biblioteche anche per i più piccoli e soprattutto nei piccoli centri abitati, in modo che diventino punti di riferimento per le comunità.

Deborah, Ruben ed Emiliano vi aspettano a Torino in via Giolitti 18°, dal martedì al sabato dalle 10:00 alle 19:00 e fino al 31 dicembre dal martedì alla domenica, con orario continuato.

E se non sai cosa regalare a Natale… dona un libro!

“Quando vendi a un uomo un libro, non gli vendi 12 once di carta, un po’ di inchiostro e della colla, gli vendi un’intera nuova vita” (Christopher Morley)

MICHELA TANFOGLIO

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