SL – Salve presidente. Innanzitutto mi permetta di ringraziarla per la sua disponibilità e gentilezza, oltre che per il suo costante impegno profuso per lo sport italiano e direi mondiale. Alle prossime Olimpiadi in Giappone il baseball tornerà ad essere finalmente annoverato tra le discipline sportive dopo essere stato escluso sia a Londra nel 2012 che a Rio de Janeiro nel 2016. Qual è a suo avviso l’importanza di riaffermare il baseball soprattutto in un Paese come il nostro che tanto ha dato a questa disciplina in un passato …glorioso?
GM – “È fondamentale promuovere questa fantastica disciplina perché affonda le radici nella storia, forte di un innegabile processo di crescita e di seguito. Il nostro Paese vuole certamente contribuire a una sua diffusione sempre più capillare, grazie agli sforzi e alle lungimiranti politiche della Federazione guidata da Andrea Marcon, con l’ausilio dell’intera rete di appassionati. Mi piace ricordare il ruolo attivo dei nostri dirigenti nel ciclo evolutivo di baseball e softball, ed è certamente motivo di vanto avere Riccardo Fraccari alla guida della WBSC. Testimonia la credibilità e la considerazione del nostro movimento a livello internazionale”.
SL – Quale invece l’importanza dell’apporto potenzialmente fornito allo sport italiano dalla promozione della cultura sportiva, anche tramite la realizzazione di libri, romanzi, opere teatrali, cinematografiche e fiction televisive?
GM – “Ogni iniziativa intrapresa in questa direzione deve essere incentivata ed esaltata. Le opere bibliografiche, teatrali e cinematografiche possono far apprezzare il patrimonio e la storia che ci caratterizzano, contribuendo a veicolare un messaggio positivo che incoraggia il ricorso ai valori su cui si fonda il movimento. Riescono a creare una virtuosa interazione con la gente, accrescono l’interesse e possono coinvolgere e avvicinare i più giovani. I successi a lungo termine devono essere costruiti attraverso una nuova cultura sportiva e questi progetti favoriscono sicuramente l’individuazione del percorso vincente”.
SL – Un suo pensiero su Giulio Glorioso, che è stato dalla fine degli anni Quaranta a fine carriera nel 1973 il miglior lanciatore della storia del baseball italiano e mondiale, tuttora detentore di record e primati ineguagliati. Un campione e uomo di sport che si è saputo contraddistinguere anche per lungimiranza e capacità fuori da comune anche come dirigente e sviluppatore del baseball e softball italiano.
GM – “Glorioso è un simbolo intramontabile, il suo nome verrà per sempre associato alla parola baseball. Ha scritto pagine indelebili della disciplina nel nostro Paese, è stato un campione fantastico, capace di entrare nella storia per i suoi primati sensazionali. Elencare le vittorie e i record non è mai un esercizio retorico, ricordarlo per l’esempio che ci ha lasciato in eredità è invece fondamentale per non disperderne gli insegnamenti che vanno oltre i gesti tecnici e i successi conseguiti sui diamanti. Glorioso ha sempre allenato il talento, con umiltà, facendo di serietà e applicazione le chiavi vincenti della sua carriera. Un campione della vita diventato gigante del baseball e dello sport italiano. Semplicemente un Mito”.
SL – Infine, ha degli aneddoti personali da raccontare sul baseball?
GM – “Le tante trasferte in giro per il mondo passate a parlare di tutto quello che ruota intorno al movimento con la mia assistente, Anna Di Luca, che è una giocatrice di softball, un’appassionata e una profonda conoscitrice di questo mondo, anche per le sue esperienze professionali in campo nazionale e internazionale. Poi apprezzo da sempre il progetto dell’Accademia, nato nel Centro di Preparazione Olimpica del CONI di Tirrenia e oggi trasferito nell’altro CPO dell’Acqua Acetosa a Roma. Sono stato nel 2014 alle celebrazioni del decennale, felice che l’iniziativa sia declinata sempre più anche a livello regionale con una prospettiva formativa molto ambiziosa. Un orgoglio per la Federazione, che mi auguro possa ottenere risultati sempre più significativi grazie a questo grande progetto”.
SL – Grazie presidente. Ad Maiora!