Che dire gentili lettrici e lettori di Sport12.it. Da oggi e fino al 24 Agosto ci prenderemo qualche giorno di meritato riposo, ma prima di porgervi l’augurio di vacanze serene all’insegna del relax, è d’uopo farsi qualche domanda, lasciando le risposte a ciascuno di voi: mica possiamo fare tutto noi…
A proposito del covid, durante il lockdown, il popolo italiano “ha dato una grande dimostrazione di senso di responsabilità”, mentre il nostro governo, a differenza degli altri Paesi che a tutt’oggi stanno registrando contaggi e decessi dopo aver riaperto “tutto” forse prima del tempo, si è assunto la responsabilità politica di barricarci dentro casa per mesi interi, limitandone la diffusione.
Personalmente ritengo che sia stato giusto così. Ciò che invece ritengo paradossale è aspettarsi oggigiorno dagli italiani quello stesso senso di responsabilità avuto nelle fasi successive ai picchi della primavera scorsa che al di là di quel che dicono i politicanti non fu un merito della gente, ma un obbligo che era rispettato soltanto perchè per uscire di casa avevamo bisogno di un lasciapassare che quasi in ogni angolo ci veniva controllato dalle forze dell’ordine che presidiavano le città e i paesi così come non si faceva dal tempo di guerra.
Forse, i politicanti di ogni colore politico, sia governanti che oppositori, avrebbero dovuto essere intellettualmente onesti fin dall’inizio del post-lockdown, avvisando tutti noi che qualora fossimo tornati a fare la vita di prima, col virus ancora attivo e circolante, saremo senz’altro ritornati un po’ tutti, giovani compresi e in primis, a mettere a repentaglio sia la nostra salute e quella degli altri da una parte che il sistema sanitario dall’altra, ma soprattutto dovevano continuare a limitare la nostra presunta libertà di ammalarci e di diventare potenzialmente degli untori involontari (in mancanza di tamponi per tutti); dovevano dirci che continuando di questo passo, in autunno, la situazione rischia di tornare al punto di prima e addirittura peggiorare con nuove quarantene imposte e la paralisi totale dell’Italia.
Invece cosa stanno facendo? Chiudono le discoteche, mentre lasciano aperti gli aeroporti, le stazioni ferroviarie e le vie della movida, che logica vuole che siano centri nevralgici di diffusione e passaggio del virus da un luogo all’altro e da persona a persona.
Alcuni politici di opposizione stigmatizzano finanche l’uso di mascherine e precauzioni e fanno leva sul popolino che per fini elettorali viene fomentato a ribellarsi al governo e ai governatori politicamente avversari: com’è possibile questo tipo di irresponsabilità e soprattutto di schizofrenia e ipocrisia gestionale da parte della classe politica nazionale in generale?
Una politica che in queste ultime settimane scandite da scelte controverse e irrazionali, unitamente alle sopracitate strumentalizzazioni elettorali, possiamo definire “bifronte” -come il Giano ritratto nella fotografia- in quanto dimostra di fatto di essere ritornata indietro, inseguendo la medesima tendenza involutiva del predetto popolino italiano che oggi più che mai è suddiviso in intelligenti (responsabili) e stolti (irresponsabili), e senza proseguire con l’opera di contenimento sistematico del virus sta sconfessando perfino le scelte virtuose del passato.