Se in Italia c’è ancora qualcuno che guarda in tivvù le trasmissioni che ospitano i politici batta un colpo! Altro che statistiche Auditel tra l’altro pagate dalle stesse televisioni: facciamo un sondaggio reale cribbio!
Possibile mai che costoro, intendo dire i direttori di rete e di programmi oltre che conduttori e giornalisti non si rendano ancora conto che lo scollamento tra la politica e la gente abbia da tempo immemore superato sia un punto di non ritorno che una distanza che è oramai impossibile da colmare, e che di fatto soltanto una sparuta minoranza di gente -tra l’altro mediamente ipnotizzata- stia incollata davanti ai loro squallidi, patetici, tristi teatrini?
Passi per i politici, abituati come sono a vivere in un mondo irreale, virtuale e direi patologicamente onirico che li porta a non avere la benchè minima percezione della realtà, mi chiedo il perchè i colleghi e gli amici giornalisti non capiscano di essere diventati niente più che “stalker” dell’etere, inconsapevoli perfino di stare abbattendo con la loro invadenza, spesso servilismo e sopratutto comportamenti da cosiddette “prime donne”, quel poco di dignità dell’informazione che ancora rimane riguardo un diritto primario che appartiene a tutti, ma di cui in molti tra gli italiani hanno deciso di fare serenamente a meno per gli abusi che negli ultimi venti anni ne hanno fatto gli stessi giornalisti.
Penso soprattutto a quei direttori di giornali e di testate televisive che vanno ospiti in tutti i canali a tutte le ore del giorno e della notte mentre i loro giornali e telegiornali precipitano nelle vendite e negli ascolti; oltre a tutta la feccia del giornalismo italiano a causa della quale il valore in democrazia dell’informazione è ahi noi piombato a livelli talmente bassi da qualificare l’Italia di oggi come un Paese appena superiore di una spanna soltanto agli Stati più arretrati del mondo.
E rimpiango i Biagi e gli Zavoli, i Ruggero Orlando e finanche i Montanelli.