Il presidente Mattarella, ultimamente ha dichiarato di essere fiero del Paese.
Condivido appieno tale fierezza, elogio persino riduttivo se pensiamo ai sacrifici dei nostri connazionali, quelli che di punto in bianco hanno dovuto abbassare le serrande e mettersi “a riposo” per non ostacolare il diritto alla salute di tutti, quasi come un “ricatto” morale a cui nessuno si è sottratto.
Se la paura del contagio si è diffusa nell’animo di tutti i cittadini, senza differenza di sorta, così non è stato per le conseguenze scaturite dalla pandemia, almeno non per tutti.
Lo scenario odierno della società sta mettendo in risalto la varietà delle problematiche da tempo radicate in un terreno arido, malmostoso e mai bonificato.
Priorità e criterio è ciò che gli Italiani si aspettano adesso per andare avanti … per non morire.
La differenza dei ruoli fra chi governa e chi “obbedisce” non può più essere motivo di disaccordo e non può più alimentare “distanze” .
Sarebbe opportuno che un parlamentare non avesse retribuzioni tali da fomentare la rabbia di chi fatica per un pezzo di pane e muore inascoltato.
I parlamentari sono cittadini al servizio dei connazionali e non il contrario!
Non sono persone ” speciali ” sono lavoratori dello Stato e devono essere capaci di accrescere la ricchezza del Paese nel nome della morale costituzionale e della stabilità del cittadino stesso, quello che andando a votare permette loro la “poltrona” intesa come seduta e non condizione privilegiata.
Leggi e innumerevoli emendamenti elaborati per essere rispettate e condivise da tutti, OGGI hanno l’urgenza di essere chiare e semplici.
La tutela pretesa, dalle enormi pratiche burocratiche, rallenta la produttività del Paese e trasmette l’idea che sia stata elaborata più per fornire alibi all’azzeccagarbugli e la possibilità di “cadere sempre in piedi” .
I nostri governanti non possono esimersi dal constatare il disastro sociale in cui versa il Paese anche per le loro responsabilità ed è stato proprio il coronavirus a renderlo evidente.
Gli olandesi si beffano del popolo italiano dicono che mentre loro pensano a lavorare noi lottiamo per andare al mare. Non sanno che la situazione è drammatica. Il 70% dei ristoratori e degli albergatori piange perché rischia di chiudere. E se prima si riusciva a sopravvivere oggi la “morte” della nostra economia è in agguato.
Parecchi sono già gli imprenditori disperati che sconfitti dal sistema e abbandonati dallo Stato hanno rinunciato alla vita, lasciando i propri cari nella disperazione assoluta. Chi pagherà per tutto ciò? Chi si assume la responsabilità del disastro di un’intera nazione?
Famiglie che sperano di andare avanti con “un misero sussidio statale” inviato anche in ritardo. Negozianti che chiedono prestiti necessari per ripartire con dignità sobarcandosi di altri debiti! Perché?
Un Paese non risorge DISTRIBUENDO malamente, scriteriatamente il denaro ma mettendolo nella condizione di crearlo! E i nostri politici, faticano ancora a comprenderlo: perché?
L’ Italia ha da sempre risorse mal distribuite e infatti a differenza di altri Paesi, non siamo stati in grado di fronteggiare una situazione che probabilmente non sarà neanche l’ultima. Dunque impariamo finalmente ad amministrare bene le nostre risorse o ci toccherà chiedere sempre prestiti?
Alla fine ne avremmo così tanti da rischiare il “pignoramento” dell’intera penisola e ahi noi saremo costretti a consegnare la nostre bella Italia ai creditori esteri!
Rientrare ogni mese da spropositati compensi devoluti a intere generazioni “appartenuti e appartenenti” alla classe politica, sarebbe già un primo passo e una buona risposta! Ma veramente abbiamo bisogno di tutti questi politici?
Forse la confusione regna sovrana proprio perché “nel pollaio” i “galli” sono in troppi! E mentre sprechiamo denaro pubblico per l’acquisto di monopattini, proprio adesso poi, in piena emergenza economica, gli imprenditori chiudono le attività e lasciano a casa i dipendenti, alla faccia della disoccupazione e della delinquenza che aumenterà sempre di più!
Le banche nel frattempo pignorano gli immobili ai cittadini incapaci di pagare e la rabbia aumenta e con essa anche le possibili e motivate rivolte. E ancora chiedo: perché tutto questo? Nostalgia dei tempi di “Re Sole” o delle “Cinque giornate di Milano”?
Tutte le Nazioni hanno varato misure straordinarie per sopravvivere al covid, noi no!
La delusione degli albergatori, dei commercianti e delle imprese è immensa. Sentono parlare di attese, di pazienza e di destino infame, “i soldi ci sono… ma camminano lentamente”!
E dunque mentre la nostra classe politica mangia ogni giorno e paga le bollette e i mutui delle seconde ville e dei motoscafi, i cittadini muoiono disperati e affondandano nella polemica delle competenze e responsabilità che nessuno dei politici e dei partiti vuole assumersi fino in fondo.
Se la burocrazia lega le mani, perché non viene abolita con un provvedimento immediato d’emergenza? La burocrazia non funziona e la ricostruzione del vecchio ponte Morandi ha dimostrato che può essere sormontata. E allora, magari “mangiamo meno” e costruiamo più ” ponti” con lo stesso livore e orgoglio tutto italiano perchè quando si vuole veramente fare qualcosa, qualunque cosa si può fare! Ci vuole solo senso del dovere!