Lei è Livia e ha quarant’anni. Vive circondata da amabili gatti e pile di libri. È una donna buona seppur riservata, dall’aria perennemente malinconica e silenziosa. Non si è mai amata Livia, nessuno le ha insegnato a farlo. Ha una sorella di poco più piccola, dalla bellezza quasi angelica il cui confronto ha sempre limitato la personalità di Livia, cresciuta nell’ombra e nella quiete apparente, indotta da forzato silenzio agli sguardi compiaciuti dei genitori, sempre più rapiti dalla figura della secondogenita e dai suoi innumerevoli capricci. Livia cresce in “punta di piedi”, senza mai scalpitare e sempre in attesa di essere riconosciuta come un affetto importante. Odia guardare allo specchio il riflesso di quella ragazza paffuta, brufolosa e goffa e preferisce sostare nell’anonimato. A lei i genitori non riservano molto tempo, il padre è occupato con la carriera e forse anche con l’ amante, mentre la madre vigilia la sorella negli spostamenti di lavoro. È orgogliosa e applaude per prima alle innumerevoli sfilate di moda e i vari servizi fotografici a cui ha scelto di sottostare l’adorata figlia.Il freezer è pieno e tornando a casa, Livia ha la scelta dei surgelati da scaldare. Studia con passione trovando fra le pagine dei libri tutte le risposte mai esaudite dai genitori. Dopo il conseguimento della laurea in biologia decide di andare a vivere da sola. Viene assunta presso uno studio clinico e ancora oggi è lì.La sua è una vita scandita da ritmi quotidiani sempre uguali, monotoni ma rassicuranti. Non ha amici, non ama il confronto e non ha mai nulla da raccontare. Una volta si innamorò persino, ma durò poco , giusto il tempo di capire che era stato un bellissimo arcobaleno in una giornata perennemente grigia. Livia è un’ assidua frequentatrice dei social ma solo la sera, quando rientra a casa e si accovaccia sul divano circondata dagli amati gatti e la cena improvvisata sul tavolino basso, di fronte alla TV sempre accesa. Digita sulla tastiera e nello stesso tempo ascolta il notiziario per poi ritornare a digitare ancora.Ha molti amici virtuali e anche un uomo che le scrive parole dolci. Si chiama Paul Wilson ed è un americano in missione di guerra.Livia aspetta ogni sera il suo gioioso appuntamento, le fornisce brio e la fa sentire importante. Ultimamente, anche in laboratorio fra le meticolose provette da analizzare, si allontana spesso dalla sua postazione per andare a sbirciare i messaggi in arrivo. Speranzosa di leggere quello che le strapperà un sorriso. Livia ha vissuto la vita in “sordina” e adesso sente di essere protagonista della vita dell’altro e crede di essersi innamorata. Vorrebbe gridare al mondo che il suo Paul non è solo una voce che rende migliore le sue serate ma è un uomo speciale. È un militare americano inviato in una missione di guerra. Lontano da casa e nella dolcezza delle parole di Livia, Paul, ha trovato il conforto necessario per affrontare la paura e a lei si è legato. L’ uomo ultimamente, teme per la sua vita, gli attacchi notturni del nemico potrebbero essergli fatali. Ogni giorno invia alla donna foto del luogo in cui dimora, una lo ritrae con la mitragliatrice, l’altra mentre scavalca una staccionata. È bello il suo Paul anche con la mimetica minacciosa e gli anfibi. Ha promesso che presto andrà a trovarla e lei lo aspetta. Certo se Paul avesse soldi lo farebbe subito ma tutto quello che guadagna deve inviarlo a casa per le cure del padre malato. Le confida di aver accettato la pericolosa missione solo per pagare la costosa assicurazione del genitore e permettere di curarsi. Livia si commuove e come si parla all’amico del cuore esterna la volontà di volerlo aiutare. Paul scrive di essere imbarazzato per tale generosità, ringrazia e rifiuta l’aiuto. Rimangono ancora un po’ a scriversi parole sdolcinate e a ipotizzare progetti poi con un bacio virtuale si salutano. È l’alba quando Livia viene svegliata dallo squillo del telefono. È Paul. Livia si affretta a rispondere, non si sentono mai a quell’ ora ed è stupita. L’ uomo è agitato, dice che per un po’ non potrà collegarsi con lei perché la situazione è peggiorata. Hanno subito un attacco e per una questione di sicurezza non gli è consentito avere contatti con nessuno. Parla velocemente e Livia stenta a comprendere. Paul le promette che a fine missione verrà in Italia per sposarla e portarla in America. Livia avverte uno sparo alla lontana poi cade la linea.È agitata, prova a riformulare il numero ma il telefono è ormai spento. Non tornerà più a dormire e cerca notizie in merito al luogo in cui si trova il suo Paul. Legge di un attacco alla base americana avvenuto il giorno prima e si inquieta. Ciò nonostante si prepara per affrontare la giornata di lavoro e si avvia. È tardo pomeriggio quando riceve altra e-mail da Paul. La supplica di aiutarlo, la situazione è gravissima e allega persino la foto di un soldato sanguinante con una pistola puntata alla tempia e preso in ostaggio. Paul è costretto a disertare ma per farlo deve pagare un complice che pretende il versamento immediato di cinquemila euro sul numero del conto che allega.Livia si impaurisce alla vista violenta dell’ immagine e si blocca. Risponde di stare tranquillo e lo rassicura per i soldi.È agitata tutto le sembra assurdo e in preda a un improvviso brivido di freddo si lascia andare sul divano.Ha trascorso mesi bellissimi a comunicare con quello strano ragazzo dall’accento buffo e dalle parole magiche. Con lui ha riso, ha parlato di tutto e gli ha confidato i passaggi più salienti della sua vita, quella che lui le ha cambiato con gli elogi, gli apprezzamenti e la dolcezza. Prende il computer e digita il codice della sua banca per trasferire il denaro come richiesto. Ma qualcosa non la convince e ritorna a leggere i vecchi messaggi, le email e guardare le foto, per poi riascoltare nuovamente i vocali lasciati da Paul e mai cancellati. Teneri e passionali eppure … qualcosa continua a non convincerla. Si fa mille domande e ancora confusa torna a collegarsi per scovare notizie in merito alla guerriglia in corso. Vede immagini terribili e comprende di essersi sbagliata, Paul ha detto la verità e ha bisogno di lei.Riformula il codice della banca, digita la cifra e quando sta per cliccare l’invio si ferma ancora una volta. No, non è convinta e comincia a navigare su Google alla ricerca di notizie valide per trasferire il denaro richiesto.Fra le foto dei militari americani in missione, nello stesso luogo in cui dice di trovarsi Paul, si imbatte in un’ immagine già visualizzata, una di quelle che le ha inviato Paul da poco. La seleziona, la ingrandisce e scopre che riporta la data di qualche anno prima. Ritorna a scandagliare la messaggistica scambiata con lui e fra le conversazioni amorevoli trova la stessa fotografia. Livia è in preda al dubbio e continua a cercare su Google, fino a quando la blocca un articolo: ” la truffa romantica”. Uomini che attirano donne sole, dall’animo sensibile e buono con lo scopo di farle innamorare per poi truffarle con richieste di denaro. Legge la testimonianza delle vittime e avvolta in uno stato di agitazione doloroso, continua a trarre informazioni utili fino a quando comprende di essere stata una delle tante donne cadute nel tranello di un vigliacco. Lei ha appena aperto gli occhi ma quante altre hanno avuto la stessa perspicacia?È delusa, arrabbiata e nella mente frastornata, l’urlo spietato della solitudine avanza fino a percepire il danno. Si sente ridicola, beffata e rimane in silenzio a pensare ma… poi comprende che nulla accade per caso e lascia andare una risata forte, assordante, quasi isterica. Livia denuncia Paul alla polizia postale, cambia e-mail e numero telefonico. È stato duro ammettere di essere stata ingannata nella semplice genuinità posseduta ma ha reagito e sente per la prima volta di essere fiera di se stessa.Si è aperta alla vita, ha compreso che ognuno è speciale proprio perchè è diverso e… sta imparando ad amarsi. Gabriella Canfarotta