Pensavo, riflettevo, analizzavo: farlo è una mia caratteristica, una virtù assai preziosa che ho acquisito e perfezionato nel corso del tempo dopo anni di errori, sconfitte, cadute e valutazioni errate di cui ad ogni modo non mi pento.

In fin dei conti, se oggi sono arrivato dove mi trovo e mi sono preso una rivincita totale sulla vita lo devo al mio percorso, quindi nemmeno mi posso lamentare o avere dei rimpianti.

A voi lettori invece suggerisco che ritornare indietro con la memoria è fondamentale a tragedie ormai avvenute, unicamente per ripercorrere per intero la catena degli eventi accaduti, di modo che in futuro, alle prime avvisaglie la si potrà spezzare sul nascere e impedirne gli effetti deleteri sapendone riconoscere al volo le prime avvisaglie.

Per quale ragione infatti tutti noi o quasi abbiamo sottovalutato la gravità della pandemia in atto quando fin dal dicembre scorso c’erano stati in primi casi di contagio è una domanda che mi sto ponendo da giorni alla quale stamani, appena destatomi da un sonno molto profondo sono giunto.

Abbiamo sottovalutato la situazione e la sua evoluzione perchè dei mass media non ci fidiamo, al pari di come non ci fidiamo dei politici, dei sacerdoti e dei professoroni, dei medici, degli scienziati, dei magistrati e finanche delle donne e degli uomini così come di chiunque altro.

Resi insicuri e spaventati, rancorosi e delusi dal dilagare della corruzione, dall’aver subito o inflitto tradimenti, dall’aver dato o avuto pesanti delusioni e/o dall’essere stati più volte ingannati o aver ingannato ci siamo per forza di cose, per istinto di sopravvivenza chiusi a riccio.

Ci siamo ripiegati in noi stessi escludendo tutti compreso il mondo dal quale tutti dipendiamo, perdendo però in questo modo forse per sempre la capacità umana di sperare, di stupirci, di sognare, di aprirci all’altro.

Cosa fare dunque da ora in poi? Certo continuare su questa direzione, l’abbiamo compreso che non può che condurci al deserto, alla quarantena mentale e spirituale, alla morte se non materiale dell’anima e ciò non va affatto bene e vieppiù non potrà più andare bene.

Cosa fare dunque, considerando che uniti si vince sia come singoli che collettivamente, mentre divisi -e chiusi in difesa- si perde su tutti i fronti?

Prova a fare come faccio io e metti tutti quanti alla prova e vedi tu se la supereranno o meno! In tal modo non ti illuderai, non resterai deluso mai, ma sopratutto niente e nessuno più potrà ferirti e fregarti o potrà nemmeno arrivare a sfiorarti da lontano per farti del male!

Fidati soltanto di chi ha già camminato ed è arrivato a meta sulla strada oscura e in salita!

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