Il male del secolo oggigiorno è riscontrabile nella mediocrità dell’individuo ovvero la nociva condizione di limitatezza sia sul piano spirituale che morale di molti.
Personaggi scarsamente dotati preferiscono rendere meno competitivo il faticoso confronto, attraverso i più innominabili mezzucci che non escludono neanche la diffamazione dell’altro.
La denigrazione assume così sfaccettature diverse da ricercare appunto nella mediocrità di chi spesso le alimenta.
Individui per lo più insicuri e incapaci di oltrepassare i propri limiti, minano senza scrupoli, attraverso la diffamazione e lo sproloquio contro chi al contrario gode di migliori capacità, vuoi per sensibilità emotiva o maggiore conoscenza.
La mediocrità alimenta i sentimenti istintivi, quelli primordiali dell’essere umano e mai sufficientemente messi a tacere dall’amor proprio e dalla dignità, pertanto liberi di colpire nell’ombra di un qualsiasi volto, fosse anche un affetto.
L’invidia, l’arroganza e la gelosia sono da ritenersi i principali responsabili della slealtà adoperata contro l’altro per offenderlo con degna soddisfazione, ricercata in fantasiose cause che ahimè non assolvono allo scopo di zittire l’animo basso e invaso di mediocrità inesorabilmente radicata nell’essenza.
Viltà…nascosta dall’apparente coraggio urlato con toni arroganti che danneggia e limita la stessa personale evoluzione rimanendo pertanto avvinghiati alla mediocre condizione dell’essere.
Gabriella Canfarotta