Ok, non è questo il momento adatto per alimentare polemiche sterili, ma ad ogni modo riflettere non è mai un esercizio vano nè tanto meno tempo perso.
Le istituzioni si parano il popò dalle proprie gravi responsabilità e soprattutto manchevolezze e ci invitano ad essere fieri del nostro Paese: ma fieri de che? 
Fieri forse di essere costretti a stare a casa non a causa del virus ma della carenza di strutture, personale e fondi a disposizione degli ospedali pubblici dati i tagli al settore che unitamente alle ruberie vanno avanti dal 2008? 
Fieri forse dei soldi pubblici e delle deroghe rispetto alle regole europee che stanno uscendo fuori per fare assistenzialismo e non piuttosto per la creazione di opportunità di lavoro e il sostegno alle imprese che già da anni sarebbe stato opportuno concretizzare per non far precipitare l’Italia nell’abisso generale in cui oggi e assai da prima del virus ci ritroviamo un po’ tutti? 
Fieri forse della netta differenza che intercorre tra gli eroi e i vigliacchi, ossia tra chi oltre allo svolgere il proprio dovere si prende soprattutto carico di bilanciare coi propri sacrifici i mancati doveri altrui, contrapposto a chi se ne frega sistematicamente di onorare sia la propria professione che l’onore del Paese e come fanno i topi abbandona la nave quando rischia di affondare? 
Domande naturalmente retoriche! 

Per fortuna, a tirare avanti la baracca Paese c’è il popolo italiano: un grande popolo che a differenza dei politici è degno di essere stimato e onorato dal mondo intero che però dimostra i propri valori, le virtù e gli attributi umanistici e spirituali che gli sono propri quasi esclusivamente nei momenti più difficili, limitandosi nel resto del tempo a tirare a campare. 

Perchè?

E dire che se fossimo solidali, generosi e valorosi come stiamo dimostrando di esserlo in questi giorni di prove pesantissime, eserciteremmo sia forme allargate di prevenzione rispetto ai mali di questo inizio di secolo che affliggono la società globalizzata moderna un po’ in tutto il pianeta, che soprattutto diventeremmo da esempio per i mass media che ci rendono stupidi e contestualmente per i politici, per chi ci governa, dal momento che lor signori non seguirebbero più alcun tipo di estremismo e deriva antidemocratica che sono propri sia del sovranismo che del populismo, ma farebbero tutti un balzo enorme in avanti e senz’altro compirebbero insieme a tutti noi passi da gigante in termini di nuovo risorgimento italiano e potenzialmente mondiale. Gi.ses

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