La televisione di oggi oltre a dipingere realtà fittizie sta addirittura stravolgendo l’idioma italiano deprivando le parole del loro reale significato.
La televisione definisce reality ciò che di fatto è surreale, al limite della provocazione dadaista e chiama vip degli emeriti personaggetti squallidi senza arte nè parte che ci fanno vergognare, dei miserabili inguaiati fino al midollo che ci porta a considerare come modelli da seguire e imitare.
Appella col titolo di influencer gente priva di pensiero che se è nota al pubblico lo deve al continuo sfoggiare al vento di natiche e seni rifatti.
Credimi, nella vita ho viaggiato molto un po’ in tutto il mondo, ho fatto molteplici esperienze e moltissimo ho contestualmente imparato. Tra le tante lezioni apprese, posso dirti con tutta oggettiva serenità che dai programmi televisivi di un Paese, al pari che dalla classe politica e dirigenziale se ne può valutare scientificamente sia il grado di civiltà che la qualità della cultura, della vita oltre all’attitudine al conseguimento del progresso.
Il giudizio che si può trarre dell’Italia dai programmi televisivi che ci propinano è che ormai la tivvù non sia diventata altro che una fogna a cielo aperto, anzi, una discarica dove sorci, scarafaggi, scorpioni, serpenti velenosi e simili imperano, tenendoci in ostaggio e facendoci diventare stupidi perchè sempre più ignoranti di ritorno oltre che analfabeti funzionali.
Vogliamo fare una rivoluzione culturale vera e concreta? Cominciamo magari noi adulti a non guardare e soprattutto a non far più vedere la televisione ai nostri figli e piuttosto a regalare loro dei libri che a differenza della televisione spalancano le porte alla mente e al pensiero, alla fantasia e alla creatività: un piccolo passo per l’uomo, un passo da gigante per l’umanità e un’opera di bene a vantaggio nostro e delle generazioni future! G.ses