Le donne vittime di omicidio volontario nell’anno 2018 in Italia sono state 133, lo 0,43 per 100.000 donne. Malgrado le cautele che le comparazioni internazionali richiedono, si può affermare che tale incidenza sia contenuta in rapporto al contesto europeo: tra i 22 Paesi dell’Unione europea per i quali si hanno a disposizione dati recenti (Grafico 1), si osservano valori inferiori solo nel caso di Grecia e Cipro.
Grafico 1 – Omicidi volontari di donne in alcuni Paesi dell’Unione europea – Anno 2017 (valori per 100.000 donne)
Fonte: Eurostat.
Metadati: https://ec.europa.eu/eurostat/cache/metadata/en/crim_esms.htm
(a) Anno 2016scarica formato excel
Se si considera la popolazione nel suo complesso (Grafico 2), si osserva una situazione sostanzialmente simile a quella che emerge riferendosi solo alle donne.
Grafico 2 – Omicidi volontari nei Paesi dell’Unione europea – Anno 2017 (valori per 100.000 abitanti)
Fonte: Eurostat [crim_off_cat]; per i Paesi Bassi: CBS Statline – Causes of death.
(a) Anno 2016scarica formato excel
La serie storica degli omicidi per genere (Grafico 3) mostra come siano soprattutto gli omicidi di uomini a essere diminuiti in circa 25 anni (da 4,0 per 100.000 maschi nel 1992 a 0,8 nel 2016), mentre le vittime donne di omicidio sono rimaste complessivamente stabili (da 0,6 a 0,4 per 100.000 femmine).
Il diverso andamento degli omicidi di uomini e donne ha dunque radicalmente modificato il rapporto tra i sessi. Per i maschi, sebbene l’incidenza degli omicidi si mantenga tuttora sempre nettamente maggiore rispetto alle femmine, i progressi sono stati molto visibili. Per le donne, che partivano da una situazione molto più favorevole, la diminuzione nel tempo ha invece seguito ritmi molto più lenti, fino ad arrestarsi. Il calo differenziale nel periodo tra i due sessi è stato favorito anche dalla contrazione degli omicidi legati alla criminalità organizzata, che coinvolgono – esclusivamente o quasi – gli uomini.
Grafico 3 – Vittime di omicidio volontario per genere – Anni 1992-2016 (valori per 100.000 abitanti) (a)
Fonte: Istat, Indagine su decessi e cause di morte.
(a) I tassi della presente figura possono differire leggermente rispetto a quelli riportati altrove nel capitolo, in conseguenza dei diversi criteri di classificazione delle due rilevazioni.scarica formato excel
Tavole della banca dati sugli omicidi volontari del Ministero dell’Interno
Direzione centrale della polizia criminale (DCPC)
Vittime di omicidio secondo la relazione con l’omicida – Anni 2002-2018 (xlsx)
DA CHI SONO UCCISE LE DONNE?
Una chiave di lettura in termini di violenza di genere è fornita dall’esame della relazione tra gli attori dell’omicidio.
Delle 133 donne uccise nel 2018, l’81,2% è stata uccisa da una persona conosciuta. In particolare, nel 54,9% dei casi dal partner attuale o dal precedente (dal partner attuale 47,4%, corrispondente a 63 donne, dal partner precedente 7,5%, pari a 10 donne), nel 24,8% dei casi (33 donne) da un familiare (inclusi i figli e i genitori) e nell’1,5% dei casi da un’altra persona che conosceva (amici, colleghi, ecc.) (2 donne).
Grafico 4 – Vittime di omicidio secondo la relazione con l’omicida per sesso. Anni 2004, 2009, 2014, 2018 (a) (composizioni percentuali)
Fonte: Ministero dell’Interno (DCPC), database degli omicidi.
(a) I dati relativi alla relazione vittima di omicidio e autore sono estratti dal database degli omicidi del Ministero dell’Interno (DCPC). Trattandosi di un dato utilizzato a fini operativi, esso è suscettibile di modifiche che possono emergere in estrazioni successive.
FONTE: ISTAT