Nel mondo del football americano c’è una storia per lo più sconosciuta ai meno esperti di questo sport poco pubblicizzato nel nostro paese; una storia che invece dovrebbe essere resa nota ed inorgoglire il nostro paese, dal momento che il protagonista ha origini, e sangue, italiani.
Stiamo parlando della storia di Jimmy Garoppolo, quarterback dei San Francisco 49ers, glorioso team della NFL e uno dei più noti nel nostro Paese da quando, negli anni Ottanta, i match del massimo campionato americano vennero trasmessi in Italia e il pubblico si innamorò delle gesta di Joe Montana (origini italiane anche lui).
James Richard Garoppolo nasce nel 1991 vicino Chicago, in Illinois, ma le origini della sua famiglia sono abruzzesi, precisamente di Vasto, cittadina sul mare in provincia di Chieti. Jimmy comincia a praticare football sin da bambino e durante i suoi anni del college alla Eastern Illinois verrà notato dall’ex quarterback dei Dallas Cowboys Todd Christensen, che lo segnala paragonando il suo lancio a quello di Tony Romo, ex stella proprio dei Cowboys.
Al draft successivo, arriva la chiamata della vita per Jimmy G, come era solito essere chiamato: i New England Patriots, il team più vincente della storia del football americano. Le potenzialità e il talento di Garoppolo vengono considerati sufficienti a raccogliere l’eredità di Tom Brady, ritenuto il quarterback più forte di sempre, quando deciderà di smettere. Jimmy si mette in mostra sfruttando la squalifica di Brady per il “Deflategate”, ma quest’ultimo non ha intenzione di appendere casco e scarpini nemmeno alla soglia dei 40 anni. La scelta della dirigenza fu quella di preferirgli Brady, e Jimmy finì ai leggendari San Francisco 49ers.
Arrivato nel 2017 in California sulle orme di Joe Montana, Garoppolo rispetta le attese vincendo tutte le gare disputate da titolare nel primo anno, ma nelle prime settimane del 2018 il ginocchio fa crack con la rottura del legamento crociato anteriore: stagione finita.
All’inizio di questa stagione i Niners sembrano pronti per tornare protagonisti e Jimmy partita dopo partita, riprende gradualmente il posto in squadra con prestazioni convincenti fino all’errore nella partita persa contro Seattle per un suo calcio da tre punti fallito in overtime.
Il suo mea culpa in sala stampa piace a tutti, tifosi e addetti ai lavori, dimostrando la mentalità vincente di un ragazzo che è pronto, veramente, a raccogliere l’eredità del grande Joe Montana e conquistare San Francisco.
Filippo D’Orazio