Piano straordinario antiviolenza

La cosiddetta legge sul Femminicidio, n.119 del 2013, disposta a seguito della Ratifica della Convenzione di Istanbul (27 giugno 2013), ha previsto l’adozione di un Piano d’azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere, oltre ad una serie di misure in campo penale. Il primo Piano, della durata biennale, è stato adottato il 7 luglio del 2015 ed è stato finanziato con oltre 40 milioni di euro, che sono stati così impiegati:

  • 2 milioni di euro utilizzati dal Dipartimento per le Pari Opportunità per elaborare, in collaborazione con l’Istat, una banca dati nazionale sul fenomeno della violenza e la conduzione di indagini sul tema (indagine sulla violenza contro le donne, indagini sugli stereotipi di genere e sulla violenza di genere, rilevazioni sull’utenza dei centri antiviolenza e delle case rifugio);
  • 1 milione di euro per realizzare, in collaborazione con il Consiglio Nazionale per le Ricerche (CNR) una mappatura quantitativa e qualitativa dei servizi pubblici e privati relativi alla violenza contro le donne;
  • 13 milioni di euro assegnati alle Regioni per finanziare, tra l’altro, la formazione del personale sanitario e socio-sanitario; l’inserimento lavorativo delle donne vittime di violenza; l’autonomia abitativa per le donne vittime di violenza; l’aggiornamento degli osservatori regionali per adeguarne il funzionamento alla Banca dati nazionale sul fenomeno della violenza;
  • 5 milioni di euro, tramite avviso pubblico, per finanziare progetti presentati da istituti scolastici con lo scopo di avvicinare gli studenti ai temi della parità e del rispetto delle differenze, rappresentazione e  significato dell’essere donne e uomini;
  • 12 milioni di euro, sempre con bando, per il potenziamento dei centri antiviolenza e dei servizi di assistenza alle donne vittime di violenza e ai loro figli, e per il rafforzamento della rete dei servizi territoriali;
  • 10 milioni di euro, tramite avviso pubblico, per sei tipologie di progetti che riguardano, tra gli altri, l’inserimento lavorativo delle donne vittime di violenza, il supporto alle donne detenute che hanno subito violenza, programmi di trattamento di uomini autori di violenza;
  • 615 mila euro annuali per il finanziamento del numero antiviolenza 1522, potenziandone le capacità di intervento;
  • 200 mila euro, per realizzare azioni formative e analisi dei dati in collaborazione con l’Arma dei Carabinieri.

FONTE ISTAT

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