La violenza contro le donne basata sul genere è fenomeno strutturale e diffuso che assume molteplici forme più o meno gravi: dalla violenza fisica a quella sessuale, dalla violenza psicologica a quella economica, dagli atti persecutori come lo stalking fino alla eliminazione stessa della donna.

Oggi le istituzioni centrali e locali sono pienamente e proattivamente investite nelle strategie e politiche di contrasto e gestione della violenza contro le donne, così come i media sono più attenti a fare della comunicazione uno strumento di informazione critica sul fenomeno.

Positive sinergie vedono sempre più coinvolti una pluralità di soggetti, istituzionali e del privato sociale, come testimoniato dai piani di azione contro la violenza.

NORMATIVE INTERNAZIONALI

Il Consiglio d’Europa fin dal 1990 ha intrapreso una serie di iniziative per promuovere la protezione delle donne contro la violenza sulla scia del lavoro svolto dalle Nazioni Unite, (come la Convenzione per l’eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne – CEDAW, approvata nel 1979).

Queste iniziative hanno portato all’adozione, nel 2002, da parte del Consiglio d’Europa, della Raccomandazione Rec(2002)05 del Comitato dei Ministri agli Stati membri sulla protezione delle donne dalla violenza e la realizzazione di una campagna a livello europeo Campaign to combat violence against women, including domestic violence negli anni 2006-2008.

L’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa ha anche preso una posizione politica ferma contro ogni forma di violenza contro le donne. Ha adottato negli anni una serie di risoluzioni e raccomandazioni che chiedono norme giuridicamente vincolanti in materia di prevenzione, protezione contro la repressione delle forme più gravi e diffuse di violenza di genere.

La Convenzione di Istanbul (2011) è il primo strumento internazionale giuridicamente vincolante ‘sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica’.

L’elemento principale di novità è il riconoscimento della violenza sulle donne come forma di violazione dei diritti umani e di discriminazione.

La Convenzione prevede anche la protezione dei bambini testimoni di violenza domestica e richiede, tra le altre cose, la penalizzazione delle mutilazioni genitali femminili.

Inoltre, il trattato stabilisce una serie di delitti caratterizzati da violenza contro le donne che gli Stati dovrebbero includere nei loro codici penali o in altre forme di legislazione o dovrebbero essere inseriti qualora non già esistenti nei loro ordinamenti giuridici.

I reati previsti dalla Convenzione sono: la violenza psicologica (art. 33); gli atti persecutori – stalking (art.34); la violenza fisica (art.35), la violenza sessuale, compreso lo stupro (art.36); il matrimonio forzato (art. 37); le mutilazioni genitali femminili (art.38), l’aborto forzato e la sterilizzazione forzata (art.39); le molestie sessuali (articolo 40).

La convenzione prevede anche un articolo che mira i crimini commessi in nome del cosiddetto “onore” (art. 42).

Il 26 luglio 2017 il Comitato delle Nazioni Unite per l’eliminazione di ogni forma di discriminazione nei confronti delle donne (Cedaw) ha adottato la General Recommendation n. 35.

La nuova raccomandazione fornisce un inquadramento più chiaro degli obblighi a carico degli Stati e delle aree in cui intervenire per contrastare la violenza basata sul genere.

Viene inoltre ampliata la definizione di violenza contro le donne includendo forme di violenza che riguardano il diritto alla salute riproduttiva della donna e le forme di violenza che si esercitano online e in altri ambienti digitali creati dalle nuove tecnologie.

Documenti emanati da organizzazioni internazionali e da organizzazioni europee

o Risoluzione sulla violenza contro le donne (1986 UE)

o Gruppo di esperte nominate dal Comitato Guida per l’eguaglianza fra donne e uomini (CDEG) del Consiglio d’Europa: Sintesi del “Piano d’azione per combattere la violenza contro le donne” (1997 UE)

o Risoluzione sulla “Necessità di organizzare una campagna a livello dell’Unione Europea per la totale intransigenza nei confronti della violenza contro le donne” (1997 UE)

o Risoluzione sulla violenza contro le donne e “Programma Daphne” (1999 UE)

o Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (Istanbul, 11 maggio 2011)

o Explanatory Report to the Council of Europe Convention on preventing and combating violence against women and domestic violence (Istanbul, 11 maggio 2011)

o Risoluzione del Parlamento europeo sulla 57a sessione della commissione sullo status delle donne (CSW) delle Nazioni Unite: prevenzione ed eliminazione di ogni forma di violenza contro le donne e le ragazze (2012/2922(RSP))

o Risoluzione del Parlamento europeo del 25 febbraio 2014 recante raccomandazioni alla Commissione sulla lotta alla violenza contro le donne (2013/2004(INL)).

Documenti sulla lotta alla violenza contro le donne

• Decisione N. 293/2000/CE relativa a un “Programma d’azione comunitario sulle misure preventive intese a combattere la violenza contro i bambini, i giovani e le donne” (2000-2003) (2000 UE)
• Raccomandazione Rec (2002)5 del Comitato dei Ministri agli Stati membri sulla salvaguardia delle donne dalla violenza (2002 Consiglio d’Europa, pag. 125)
Documenti inerenti la discriminazione in base al genere
• Raccomandazione 92/131/CEE della Commissione del 27 novembre 1991 e Dichiarazione del Consiglio del 19 dicembre 1991, relativa all’applicazione della Raccomandazione della Commissione sulla tutela della dignità delle donne e degli uomini nel mondo del lavoro, compreso il Codice di condotta relativo ai provvedimenti da adottare nella lotta contro le molestie sessuali
• Direttiva 97/80/CE del Consiglio del 15 dicembre 1997, riguardante l’onere della prova nei casi di discriminazione basata sul sesso
• Direttiva 2000/43/CE del Consiglio del 29 giugno 2000, che attua il principio della parità di trattamento fra le persone indipendentemente dalla razza e dall’origine etnica.

FONTE: Istat

Sharing is caring!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *