Proseguiamo con l’analisi dei disvalori apportati dalla politica e dai mass media alla società italiana. Del resto non si può ragionare su alcun tipo di soluzioni se non si inizia dal prendere in considerazione cause e concause che hanno contribuito a rendere incivile la nostra società e hanno arretrato culturalmente il nostro Paese.
Come si sa tutti i problemi hanno origine a monte e non a valle e seppure le possibili soluzioni sembrerebbero impossibili dall’essere sia promosse che conseguite sappiamo bene che quando lo Stato vuole prevenire e risolvere un problema sa bene come farlo.
Di contro, quando non vuole oppure non sa proprio come intervenire consente ogni tipo di abuso. Parlando di femminicidi, violenza di genere, le donne -sopratutto in Parlamento- tacciono e se ne lavano le mani come fece un dì Pilato come se la cosa non le riguardasse minimamente, al pari della maggioranza di noi.
Com’è possibile non indignarsi e tacere di fronte a questa incivile e scandalosa sperequazione che ora ti illustro e della quale abbiamo già parlato sul nostro giornale? Ma sopratutto, come si fa a non rendersi conto che i padri e le madri di ogni ingiustizia sono evidenti e noti a tutti?
Perchè ad esempio gli utenti che piratano i canali criptati compiendo un reato che a differenza della violenza di genere, essendo considerato gravissimo dallo Stato (…), prevede la reclusione da 6 mesi a 3 anni e sanzioni amministrative dai 2.500 a 25.000 euro, mentre gli ominicchi violenti contro le donne non vengono colpiti e abbattuti altrettanto duramente cominciando dal prosciugare il loro patrimonio e i loro averi fin dalla prima denuncia?
Certo, naturalmente chi denuncia fatti e situazioni inventate di sana pianta se ne assumerebbe ogni responsabilità, ma non credete che di fatto non esiste una forma di prevenzione migliore di questa che sarebbe logico approntare e che, oltre a prevenire, sarebbe in special modo capace di reprimere sul nascere certi comportamenti?
Invece cosa hanno fatto in tal senso a tutela delle donne le nostre rappresentanti in Parlamento oltre ad agghindarsi di nastrini e braccialetti rossi? A cosa servono i “codici rossi” e le tante parole che continuamo ad ascoltare da loro e dai mass media che sono altrettanto rosse si, ma rosse della vergogna che chi di dovere, sopratutto le donne delle istituzioni e della televisione dovrebbero provare?
Parole vergognose quanto vuote e ipocrite come quelle che ascoltiamo tutti i giorni da una televisione che ormai è diventata una cloaca a cielo aperto in quanto, se non l’avete notato, erge i vili e i cordardi a eroi e eleva la feccia d’Italia e gli esempi peggiori a superstar.
Penso ad esempio a una recente puntata di Porta a Porta, durante la quale il signor Bruno Vespa, un giornalista che per farsi pagare dalla Rai uno stipendio che farebbe bestemmiare finanche i santi, si è fatto contrattualizzare come artista, ha trattato con ironia e sufficienza una donna vittima di violenza reiterata da parte dell’ex compagno che tra l’altro è stato denunciato dal suo stesso stesso compagno di cella a cui voleva commissionare l’omicidio della ex compagna.
Una signora che di fronte a costui ci mancava poco che scoppiasse in lacrime, sottoposta com’era a un tipo di violenza non solo ulteriore a quella subita per anni dal suo mezzo uomo, ma continuata nella forma forse più letale e spregevole.
Una violenza inaudita e insopportabile che non solo la Rai, lo Stato e i politici in genere, oltre ai telespettarori avrebbero dovuto stigmatizzare e non tollerare o comunque non sanzionare..
Tanto è vero che nonostante le azioni dell’Ordine nazionale dei giornalisti messe in campo sul caso Vespa, quest’ultimo sta ancora là davanti alle telecamere e continua a entrare nelle nostre case come fosse un nostro amico o un benefattore e non quello che in realtà ha dimostrato di essere, ossia soltanto un cinico, un barbaro, un lupo affamato di audience.
Uno dei tanti involontari promotori e fiancheggiatori mediatici dell’inciviltà per colpa dei quali l’Italia sta tornando indietro all’età della pietra invece di progredire e puntare con slancio verso nuovi orizzonti e porti sicuri. Gi.ses

Immagine: valigiablu.it

Sharing is caring!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *