Ci risiamo. Ogni tanto spunta fuori qualche ignorante ideologizzato che si fa scudo dietro una laicità di Stato strumentale per celare il proprio anticlericalismo. È ora di finirla, è ora di affermare la verità, ossia che il crocifisso non offende nessuno e che laicità significa rispetto e non esclusione.
Basta studiare e confrontarsi con le maggiori religioni monoteiste per comprendere e rendersi conto che Cristo è considerato un profeta maggiore sia dai nostri fratelli maggiori ebrei che dai nostri fratelli più giovani islamici, che a differenza di certi presidi e insegnanti o di certe famiglie di sempliciotti altrettanto anticlericali e politicizzati lo rispettano.
Gli unici che polemizzano con la presenza del crocifisso nelle scuole e negli edifici pubblici sono infatti unicamente certi residuati bellici della guerra fredda che, sconfitti dalla storia e dalla democrazia, non si rendono conto che in un Paese civile non può esserci alcun posto per chi fomenta odio e ignoranza, oltre che per coloro che vorrebbero cancellare le nostre radici e una identità culturale di cui al contrario come italiani dobbiamo essere oltre che fieri.
Cristo e il cristianesimo sono pacifici e a differenza dei beceri ideologizzati non escludono nessuno: questo è fatto oggettivo e concreto del quale occorre rendersi tutti quanti conto!
Il problema maggiore della scuola non è affatto il crocifisso, ma chiedersi se una scuola ideologizzata e anticlericale possa essere utile e funzionale ad essere una fucina del sapere e della conoscenza o piuttosto sta diventando una fonte di ignoranza, arroganza e qualunquismo in un mondo tendente sempre più al relativismo e al materialismo che è chiaro ci stanno conducendo alla tomba dell’anima, del libero pensiero umanista e sopratutto dell’intelletto. St.les