Insieme all’uso distorto del web e dei social network di cui abbiamo parlato la scorsa volta, tra gli elementi che hanno contribuito a mettere in crisi la nostra società civile e con essa i rapporti interpersonali è indubbio il nesso tra i disvalori imposti dai mass media, dei quali la regola del profitto ad ogni costo ha di fatto cancellato l’aspetto educativo e formativo, e il continuo martellamento dei messaggi politici che, spesso aberranti quanto tendenti alla sistematica manipolazione delle parole e del loro reale significato, entrano ogni giorno nelle nostre case e nelle nostre menti, condizionando sempre più il nostro modo di valutare le cose che non avviene più naturalmente come in passato, ma per loro comune e diretto tramite.

Messaggi esclusivamente propagandistici che tendono a provocare prima e a strumentalizzare poi ogni avvenimento e situazione, scatenando e alimentando a tavolino tensioni sociali che a causa delle inquietudini e delle frustrazioni che generano, possono sfociare in forme di violenza che da verbale rischiano di diventare sempre più estreme e quindi fisiche.

Ti ricordi gli anni Ottanta, quando le serie tivvù americane hanno fatto l’ingresso nel nostro Paese e ne hanno corrotto la cultura insieme alle nostre coscienze?

Ti ricordi come vivevamo, pensavamo e stavamo insieme agli altri prima che vedessimo per la prima volta sui teleschermi uomini e donne anziane andare a letto con nuore e generi e che gli stessi personaggi televisivi coi loro comportamenti sulla scena annientassero sia il senso stesso che il valore della famiglia su cui l’Italia a differenza degli Usa si era fino ad allora fondata?

Hai mai pensato all’impatto culturale ed emotivo di tale pessimi esempi che ci sono stati imposti sotto il silenzio e il benestare di chi si sarebbe dovuto ribellare, dando il via alla crisi delle famiglie e in generale delle coppie che oggi è giunta a livelli di problema sociale? Io si!

Quante volte, ad esempio, discutendo al giorno d’oggi col partner ci siamo trovati a litigare sentendoci contestare o rispondere con le medesime parole che vengono usate dai politici o dai protagonisti di film, fiction e trasmissioni televisive?

Quante volte ci è sembrato di partecipare in quei contesti a un becero programma televisivo, di quelli dove donne in tuta mimetica o anziane coi capelli blu, vestite che sembrano le brutte e assai patetiche copie delle bamboline Barby, si scagliano contro altre donne, quando non contro degli uomini che si sono depilati e tatuati per sentirsi più uomini avendo però disimparato ad essere e a comportarsi da veri uomini nei fatti?

Modelli televisivi e derivanti dai politici che dominano nei televisori e al cinema che prendiamo ad esempio e imitiamo come fanno le scimmie e i pappagalli spesso senza nemmeno accorgercene privi come siamo di spirito di critica.

Esempi negativi che stanno diventando di moda che disgregando famiglie, amicizie e rapporti umani stanno sgretolando la società civile italiana, rendendola ogni giorno che passa sempre più incivile, violenta, intollerante, ma soprattutto disumana di fronte ai quali occorre aprire gli occhi e vieppiù ribellarsi. Gi.ses

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