Durante la stagione basebalistica 2019 in molti si sono chiesti che “fine avesse fatto” la Lazio Baseball 1949.

E dire che da ben due annetti avevamo ben spiegato la nostra posizione riguardo la deriva negativa e controproducente intrapresa dalla federazione italiana baseball e softball.

Già due stagioni fa ci sembrava infatti che si stesse iniziando a sminuire l’importanza strategica dei settori giovanili, gli stessi che dovrebbero essere considerati da tutti il presente ma sopratutto il futuro del nostro sport.

Queste le dichiarazioni odierne rilasciate da Giuseppe Sesto, che dal 2011 presenzia la dirigenza della prima squadra che ha portato il Tricolore del baseball a Roma:

Due anni fa avevamo sottoposto all’attenzione della Fibs un progetto di riforma del “batti e corri” nazionale, ma nonostante anche diverse altre società ci avessero manifestato il proprio supporto e ausilio, la federazione rimase sorda alle nostre comuni istanze e le prese sotto gamba.

Cosa altro potevamo fare allora dopo aver provato a dialogare dopo esserci posti il dubbio relativo a quale strada intraprendere?

Quale strada percorrere in alternativa per provare in prima persona a salvare il baseball da una certa probabile imminente estinzione, se non decidere se vogliamo in modo provocatorio, anzi simbolico, di non disputare alcun campionato nel 2019?

Del resto noi siamo la Lazio! Noi non svendiamo i nostri valori e la nostra storia che il 9 gennaio prossimo toccherà il traguardo dei 120 anni! 

Noi che abbiamo un blasone e una linea ben precisa che fu tracciata dai nostri padri fondatori non possiamo, non dobbiamo e non vogliamo subire passivamente alcun tipo di prepotenza da nessuno! 

Sopratutto quando le decisioni prese dall’alto, piuttosto che favorire progresso e sviluppo li avviliscono e ostacolano.

Anche in passato abbiamo dimostrato all’Italia e al mondo intero la nostra coerenza e forza morale, infatti sotto la presidenza di Giuseppe Ridarelli, che ha rivestito la carica dal 1957 al 1965, la Lazio fu sciolta nel 1958 per dissensi con la federazione.

Una federazione a cui vorrei ricordare che deve la sua fondazione originale come Fibs alla Lazio Baseball, che fece da apripista al riconoscimento in seno al Coni della stessa federazione che in precedenza si chiamava Fipab, ‘Federazione Pallabase’. 

Una federazione da cui oggi così come all’epoca esigiamo rispetto per il nome che portiamo e il nostro contributo al baseball, al softball e a tutto lo sport italiano, sia in patria che in Europa.

La Lazio ripartì poi nel 1961 con una leva giovanile da cui ricominciò a partecipare ai campionati minori, una cosa che proveremo a fare anche noi a cominciare dalla prossima stagione. 

Certo, non sarà facile e nemmeno saremo favoriti dalle contingenze economiche da una parte e sociali dall’altra che viviamo nella città di Roma, ma i nostri tifosi ed estimatori siano sicuri che ce la metteremo tutta e finanche di più“. 

Bene presidente. Che dire oltre? Noi della Lazio Baseball e Softball, nell’anno del nostro 70mo giubileo di fondazione guardiamo al futuro e ancora una volta, onorando i nostri predecessori, vogliamo porci da apripista, lavorando e programmando al giorno di oggi pensando alle prossime generazioni.

Generazioni che siamo certi ci onoreranno e senz’altro rispetteranno assai più dell’ambiente basebalistico attuale che, ridotto a una crisi epocale drammatica, farà molto probabilmente a differenza nostra la fine dei dinosauri.

STEFANO LESTI, RESPONSABILE COMUNICAZIONE S.S. LAZIO BASEBALL E SOFTBALL 1949

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