Club inglesi senza tregua contro il razzismo negli stadi. È di oggi la notizia che un tifoso dell’Arsenal, avversario del Napoli in Europa League, ha postato un video di 15” contro il senegalese dei partenopei Koulibaly, definendolo ‘nigger’. Il club londinese ha subito aperto un’indagine per identificarlo, assicurando “Tolleranza zero”.
“Condanniamo completamente l’uso di questo tipo di linguaggio razzista: chi si comporta così non è il benvenuto all’Arsenal e sarà bandito dalle nostre partite”.
Così il club, che aggiunge: “Incoraggiamo i nostri sostenitori a segnalare episodi agli stewards”.
Mentre un altro video relativo alla gara di Europa League che si è tenuta ieri sera a Praga agita la vigilia di Liverpool – Chelsea che sarà ospitata nel mitico stadio ‘Anfield Road’.
Un gruppetto di sostenitori dei ‘blues’ ha intonato un coro: “Salah è un bombarolo”, in riferimento alla fede islamica dell’attaccante egiziano dei “Reds” ex As Roma.
Il Liverpool ha immediatamente espresso il proprio sdegno, mentre il Chelsea si scusa e con la collaborazione della polizia prima identifica e poi caccia tre dei sei tifosi protagonisti del gesto che definire goliardico è riduttivo da una parte e vergognoso dall’altra.
Tanto è che è in un durissimo comunicato il Liverpool afferma: “Episodio pericoloso e inquietante: giusto processare chi commette crimini mossi dall’odio”.
In virtù di ciò, mi chiedo la ragione -qualora di ragione si possa parlare- sul perchè in Italia sia l’Uefa che altri organi calcistici insistano nel chiudere le curve, obbligando le nostre società a giocare addirittura a porte chiuse danneggiando tutti quanti i tifosi indiscriminatamente, a fronte di sparute minoranze che come nel Regno Unito bisogna identificare e colpire, bannandole per sempre dagli stadi.
Perchè non fare come nella civilissima Inghilterra, che già negli anni Ottanta è riuscita a reprimere i famigerati ‘hooligans’ dimostrando chiaramente che volere uguale a potere? St.les