Bene la nuova nazionale di Mancini, benissimo l’innesto in squadra della migliore gioventù, oltre ogni più rosea aspettativa il contributo apportato da giocatori di indiscusso talento, quali Kean, Barella e Zaniolo.
Un po’ meno bene le pressioni e le incomprensibili critiche negative rivolte a Ciro Immobile sopratutto da parte dei giornalisti sportivi che dimostrano di non conoscere il calcio, nè di averlo mai praticato.
Come infatti non sottolineare che al centravanti della Lazio manchi con tutta evidenza un regista alla Baggio, alla Totti, alla Pirlo che sia capace di fornigli palloni giocabili, ma sopratutto meno scontati da parte dei tre, quattro difensori avversari che in ogni partita lo circondano e regolarmente anticipano, dati i pochi e imprecisi passaggi che riceve da un centrocampo che ancora sta cercando la propria dimensione?
E ancora, come non rendersi conto che un attaccante puro come Immobile abbia bisogno di geometrie adatte ai suoi scatti e al suo stare in linea con le difese avversarie pronto a superarle in velocità così come accade alla Lazio, dove ricordiamolo tutti lo scorso anno ha vinto con merito assoluto insieme al fenomeno Icardi la classifica dei cannonieri del campionato italiano, ossia il più difficile di tutti per gli attaccanti?
E infine, come si può contestare Immobile dal momento che anche non segnando crea spazi utili agli innesti degli attaccanti azzurri, oltre che dei centrocampisti come Verratti che dotato di classe indiscutibile gode anche grazie allo sporco e silenzioso lavoro di Immobile sia di spazi che della possibilità di pensare addirittura prima di toccare il pallone?
Solo chi ha giocato a calcio capisce l’importanza del sacrificio in campo di Immobile e del ruolo tattico che Mancio gli ha affidato, mentre tutti gli altri continueranno ad accusarlo di non segnare. Ma poco male: un professionista è tale anche perchè sa di dover subire anche contestazioni e critiche no? St.les
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