Di Giuseppe Sesto – “Lavorando al progetto europeo sul whisteblowing nello sport che sta per essere concluso ci siamo confrontati e rapportati con tutte le parti in causa: dalle istituzioni pubbliche a quelle sportive, dalle ambasciate dei Paesi esteri alle singole società sportive, dagli organi di stampa ai social network che ci hanno garantito una larghissima diffusione e condivisione del progetto.”
Lo ha dichiarato oggi in un comunicato stampa Stefano Lesti, direttore di giornali, scrittore, storico e dirigente della S.S. Lazio Baseball, Softball & Lacrosse 1949, nonchè responsabile della comunicazione della Consulta dei Benemeriti e Aquilifer (i tifosi nel mondo) della S.S. Lazio e della stessa S.S. Lazio Baseball, Softball & Lacrosse 1949 che è partner per l’Italia del progetto europeo sul whistleblowing nello sport.
“In particolare abbiamo coinvolto strategicamente parlando i giornalisti, ossia la fonte e il termine ultimo dell’apparato inteso alla comunicazione che abbiamo messo in piedi per portare il progetto alla conoscenza del numero più vasto possibile di persone.
I riscontri ottenuti in tal senso e parimenti l’interesse suscitato ci hanno messo in contatto con enormi platee quantificabili in oltre tre milioni tra quelli censiti e verificabili, dei quali da calcoli statistici possiamo garantire che minimo il 70 per cento abbia interagito o abbia comunque sia appreso che approfondito la tematica, a fronte di un 20/25 per cento che ne ha comunque parlato all’interno della propria realtà sia essa istituzionale che sportiva e giornalistica, a fronte di una minima percentuale che ci ha contattati telefonicamente per avere maggiori delucidazioni e invitarci a parlare del tema, come ha fatto ad esempio il Cali Roma che quest’anno ha disputato il campionato italiano di massima serie di softball.
Al nostro lavoro diretto si aggiungano le condivisioni riscosse indirettamente dai nostri articoli da parte di singoli utenti di social network e dei lettori dei maggiori quotidiani nazionali cartacei e on line, tra i quali Corriere dello Sport e Tuttosport, che hanno provocato la viralità degli stessi articoli, dovuta anche dalla condivisione da parte di giornalisti, appassionati di sport e lettori generici, oltre naturalmente ai gruppi di Facebook che abbiamo utilizzato, ivi compresi gruppi di italiani all’estero che hanno apprezzato il lavoro e l’impegno fattivo che abbiamo prodotto per questa buona causa.
Un lavoro eccellente che ci è stato attribuito meritevole e che a seguito di questa esperienza che ci ha coinvolti e appassionati ci ha aperto tante porte utili, tra cui i contatti con le scuole medie e superiori, una esperienza che ci auguriamo possa essere ripetuta dato il successo prodotto e ottenuto anche in termini d’immagine sia verso la nostra società sportiva e i partner del progetto, che nei riguardi della Società Sportiva Lazio e delle nostre oltre sessanta sezioni.
Una eccellenza sportiva e civile sia italiana che europea che esiste da ben centodiciotto anni e si è sentita parte in causa quanto onorata dal contributo da noi concretizzato e che di fatto ha ben saputo confermare e tenere ben alto il nostro tradizionale blasone in termini di impegno civile e sociale; un impegno fattivo e lucente volto a tutelare, favorire e sviluppare il progresso dello sport italiano e europeo.
Progresso che per noi passa principalmente non tanto e unicamente dalle attività svolte sui campi di gioco dai nostri oltre diecimila atleti totali, ma vieppiù dalla piena e concreta espressione e promozione della cultura sportiva che anche per merito del progetto in itinere abbiamo perfettamente sia manifestato, reso concreto ed espresso che onestamente e pienamente onorato.”
Grazie Lesti. Giu.Se
(In fotografia il dott. Antonio Buccioni, presidente generale della S.S. Lazio e Stefano Lesti. Foto di Giuseppe Sesto)