Di Stefano Lesti – Se certi fatti vergognosi che si compiono dentro e fuori gli stadi di calcio italiani giornalisticamente parlando sono considerati notizie, è altrettanto da rimarcare che a livello sociologico e antropologico si tratta in buona/pessima sostanza di atti beceri, compiuti spesso da singoli che in quanto tali non rappresentano nessuno e niente altro che vigliaccheria, quanto desiderio di sentirsi importanti.
Un mix che si compone essenzialmente di stupidità e volgarità al cubo che tra esibizionismo e mitomania palesano un personalissimo e soggettivo vuoto interiore, quanto parimenti un malessere generale da parte di una società civile nazionale che ogni giorno che passa sta andando verso abbrutimento e imbarbarimento a causa di tanti fattori sopratutto economici, nonchè legati ai cattivi esempi che derivano sia dai politicanti che da certi personaggi televisivi che ahi noi ormai sono presi a modello da tanta, fin troppa gente che sta male e non capisce niente.
Denunciare dunque sui mass media atti e fatti intrisi di violenza e cattiveria non aiuta, nè favorisce dibattiti e riflessioni, così come qualcuno potrebbe pensare, ma paradossalmente ci fa vergognare, stimolando al contrario degli intenti di chi fa comunicazione emulazioni da parte di menti evidentemente labili, persone ripeto singole quanto imbecilli alle quali non va più dato spazio alcuno, prevenendo in questo modo qualunque ambizione di compiere atti estremi al fine di andare a finire in tivvù, sui giornali e/o nei social.
Ma sopratutto sui social, dove spesso gesti insani riescono purtroppo a trovare spazio in mancanza di una legislazione adeguata che a oggi non è in grado di prevenire nè di reprimere manifestazioni di odio e di violenza di ogni tipo, atti che proprio non si possono più tollerare da una parte e tanto meno legittimare dall’altra.
Tra l’altro è proprio di oggi la notizia che secondo una decisione della Procura di Roma “insultare sui social non è un reato, ma uno sfogo”.. No comment!
Quello che certa gentaglia cerca sono infatti unicamente casse di risonanza mediatica, un po’ come fanno anche certi politici irresponsabili, e di conseguenza quello che dovremmo fare tutti noi mass media è in sintesi evitare di fungere per loro, per tutti loro (…) da megafono fino a quando la medesima gentaglia comprenderà che certi atti non trovando più alcun terreno fertile da parte nostra sia del tutto inutile compierli.
In finale, su questo giornale di certo non vi è nè mai vi sarà spazio alcuno per l’imbecillità! St.Les