L’Olimpiade di Veronica Toniolo non è ancora finita. Domani, nell’Asia Pavilion a Buenos Aires, tutti gli atleti sono attesi all’appuntamento con la gara a squadre miste e sarà il sorteggio a stabilire per quale squadra combatterà Veronica, se Sydney, Rio de Janeiro, Beijing, Montreal e via su questi temi, ovvero le città che hanno ospitato le Olimpiadi, incluse quelle giovanili. Sarà insomma, un gran bel momento di aggregazione, fratellanza, condivisione, oltre ad essere un altro importante momento di confronto tecnico e agonistico. Veronica Toniolo non ha troppa voglia di parlare dopo il quinto posto nei 52 kg ottenuto nella gara individuale di ieri, ma anche grazie alla collaborazione di Alessandro Comi, componente della Commissione attività giovanile, qualche battuta le è stata ‘estorta’. “Dire che sono delusa è scontato – ha detto Veronica Toniolo – sono partita bene e anche con la russa stavo gestendo un buon incontro, poi ho commesso un errore e lei non si è lasciata sfuggire l’opportunità. Tutto, a quel punto, è diventato molto difficile, la tensione si è fatta sentire e con la cubana non c’ero proprio”. “Quando ci sono questi eventi le aspettative sono sempre altissime – ha aggiunto Alessandro Comi – soprattutto quando sul tatami salgono atlete del calibro di Veronica Toniolo. Ci si aspettava una medaglia, è innegabile: Veronica si è presentata a Buenos Aires come l’azzurra più titolata della stagione e aveva le carte in regola per dire la sua. Non dobbiamo dimenticare però, che in situazioni come questa basta un’incertezza perché una medaglia d’oro si trasformi in una medaglia di legno. E così è successo, ma sarebbe sciocco raccontare soltanto la delusione di questa giornata, al più si può condividere con Veronica l’amarezza di non essere riuscita proprio in questo appuntamento a dare il meglio, un appuntamento per il quale ha investito da tempo le sue energie. Ma non cambia certo la considerazione sul suo talento che potrà dare grandi soddisfazioni al judo italiano. Veronica, che ha intrapreso l’attività under 18 lo scorso gennaio, in soli sei mesi ha primeggiato fra tutte le judoka del circuito internazionale cadetti conquistando il maggior numero di medaglie al mondo. Ha fatto un percorso senza paragoni per un’atleta del primo anno e, se può essere di conforto, atleti del calibro di Basile, Giuffrida e Manzi di cui tutti conosciamo le prodezze ed il valore, scivolarono proprio agli YOG. Che sia di buon auspicio per Veronica….”.
fonte sito FIJLKAM