Gli azzurrini al via della preprazione estiva agli ordini del neo tecnico: “Questi ragazzi hanno un grande potenziale.
Ho fiducia, per me è una passione prima ancora che un lavoro”

Sempre sul ghiaccio, ma da un altro, nuovo, punto di vista. Dopo vent’anni da campione sulle piste di tutto il mondo, Nicola Rodigari prosegue la sua storia in azzurro: da atleta ad allenatore della Nazionale Junior di short track. Tutta l’esperienza e il valore di un medagliato olimpico – che dopo quel bronzo a Salt Lake City 2002 ha collezionato altri tre podi mondiali e svariati titoli europei – al servizio di una nuova generazione di talenti tricolori. Oggi, a Bormio, il primo incontro con i ragazzi e il via alla fase di preparazione estiva.

Nicola, che sensazione fa trovarsi “dall’altra parte”?

“E’ particolare ma un po’ l’avevo già sperimentata tra il periodo in cui avevo detto stop alle gare e gli ultimi due anni in cui già mi piaceva fermarmi ogni tanto con i ragazzi più giovani. In federazione sapevano che mi sarebbe piaciuto intraprendere questo tipo di percorso e abbiamo trovato insieme l’opportunità giusta”.

Quale è la prima idea che ti sei fatto del gruppo che andrai ad allenare?

“Conosco i ragazzi e il loro potenziale. C’è gente forte, sia al maschile che al femminile, e non a caso i risultati delle ultime stagioni lo dimostrano. Il bronzo della staffetta femminile ai mondiali di categoria è stato un segnale importante e lavoreremo duro per far crescere anche gli uomini dove la concorrenza internazionale è ancora più folta ed agguerrita”.

Nicola Rodigari, 36 anni.

Lavorerai anche in sinergia con lo staff della Nazionale Senior?

“E’ uno dei miei obiettivi. Certo, noi faremo base a Bormio mentre i grandi sono a Courmayeur, ma mi piacerebbe condividere le scelte e le metodologie dando l’opportunità a qualcuno dei più giovani di confrontarsi anche con questi campioni: è il modo migliore per maturare, acquisire consapevolezza e costruire una catena vincente che, nella mia testa, deve partire quando i ragazzi sono ancora più piccoli per dare vita a una grande struttura interconnessa”.

Su cosa lavorerai nell’immediato e quali sono gli obiettivi?

“In questi giorni voglio capire il livello di partenza dei ragazzi. So che tutti hanno pattinato nell’ultimo periodo ma voglio farmi un’idea più precisa: ci sarà lavoro dentro e fuori pista, con particolare attenzione alla tecnica ma senza dimenticare la parte atletica. I piani della prossima stagione sono ancora in divenire ma noi dobbiamo allargare l’orizzonte e pensare in grande, puntando agli appuntamenti internazionali più prestigiosi come il Mondiale 2020 in casa o le Olimpiadi Giovanili. Ho molta fiducia e tanta voglia. In fondo questo per me è una passione e un orgoglio prima ancora che un lavoro”.

 

Questi i quattordici convocati dall’allenatore azzurro per il primo raduno di Bormio in programma fino a domenica 29 luglio: Damiano Alberti (Bormio Ghiaccio), Chiara Betti(Circolo Pattinatori Pinè), Giorgia Bresciani (Bormio Ghiaccio), Elisa Confortola (Bormio Ghiaccio), Gloria Confortola (Bormio Ghiaccio), Ilaria Cotza (Velocisti Ghiaccio Torino),Viola De Piazza (Bormio Ghiaccio), Augusto Duzioni (Sport Evolution Skating), Gloria Ioriatti (Circolo Pattinatori Pinè), Pietro Marinelli (Bormio Ghiaccio), Thomas Nadalini(Circolo Pattinatori Pinè), Alberto Rava (Sport Evolution Skating), Luca Spechenhauser (Bormio Ghiaccio) e Melissa Tunno (Velocisti Ghiaccio Torino).

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