Di Stefano Lesti – Chissà perché i politicanti ambiscono a farsi vedere accanto ai campioni dello sport.
Chissà per quale oscura ragione piuttosto di sostenere lo sport con leggi e finanziamenti adeguati all’elevata importanza di tale attività che della salute, della prevenzione e dei valori umani costituisce la più alta tra le forme di espressione, lo sport venga sistematicamente strumentalizzato per fini politici principalmente propagandistici.
Forse tutto ciò avviene anche perché il mondo sportivo non è esigente e non sa farsi valere né tanto meno rispettare da chi dovrebbe rappresentarci, e non prenderci continuamente per i fondelli mostrando la propria facciaccia tosta davanti alle telecamere, salvo poi non sostenere adeguatamente in seno alle istituzioni preposte questo mondo sportivo nazionale oggi in grave crisi di identità, quanto diviso al suo interno con conseguente generale indebolimento di tutto il movimento, eccezion fatta per il calcio, che però ai valori sportivi e umanistici ha già rinunciato già da oltre un ventennio.
E non me ne voglia la buonanima del compianto presidente Pertini, che escludo totalmente dai populisti e dai demagoghi da strapazzo di ogni tempo. I suoi sorrisi e quelle braccia partigiane allargate in segno di vittoria davanti ai politici tedeschi rivali in quella memorabile immagine della tribuna del Santiago Bernabeu di Madrid nel 1982, erano frutto ci emozioni e sentimenti veri e reali, umani e sentiti non come quelli di Napolitano, di Prodi e della Melandri al tempo della vittoria del mondiale di calcio di Germania 2006.
Te li ricordi? Io sì, e ancora provo i medesimi conati di nausea che provai allora. Ambedue momenti indimenticabili quanto speculari perché opposti l’uno all’altro: la verità e l’umanità da una parte e la menzogna e la premeditata strumentalizzazione dall’altra.
Cari indegni governanti e politicanti: giù le grinfie dallo sport, lasciate perdere lo sport, piuttosto lavorate per lo sport come Dio comanda per sostenerlo e divulgarne gratuitamente la pratica tra i giovani italiani.
O quanto meno, evitateci di vedere le vostre brutte facce, immagine perfetta del vostro essere falsi come monete, ipocriti come Giuda e altrettanto come lui infami, e di continuare a farci ascoltare le vostre parole vuote come voi stessi, quanto offensive sia in primis per gli atleti, che per la nostra comune intelligenza stanca, stuprata oserei dire da cotanto vostro squallore: HIC SUNT LEONES. MEMENTO. SL