HOCKEY SU PRATO – In occasione della Terza Giornata Internazionale indetta dalle Nazioni Unite per l’eliminazione della violenza sessuale nei conflitti, la Nazionale Femminile di hockey su prato ha preso parte alla conferenza di lancio della campagna STOP RAPE ITALIA, tenuta presso il Senato della Repubblica a Roma. Guidate dalla capitana Chiara Tiddi, le Azzurre hanno confermato l’impegno a fianco della campagna, in vista della loro partecipazione ai Mondiali di Londra (al via il 21 luglio).

La Campagna Italia Stop Rape and Gender Violence in Conflict (STOP RAPE ITALIA) fa parte della International Campaign to Stop Rape and Gender Violence in Conflcit, lanciata nel 2012 dalla Nobel Women’s Initiative. “Usare lo stupro – dichiara Tibisay Ambrosini, coordinatrice nazionale STOP RAPE ITALIA – quale arma di guerra e tortura significa voler lacerare il corpo e l’anima delle vittime affinché anche le comunità ne soffrano per sempre. Tutto nel pieno disprezzo del principio di umanità”.

Le Azzurre della Nazionale di Hockey oggi in Senato hanno rappresentato tutto il movimento: “Fatto di oltre 1600 tesserate, di cui 330 a rappresentare i club di Serie A1 e A2”, ha detto Tiddi. “Per noi è un onore e una responsabilità. Noi atlete abbiamo pensato di utilizzare l’importanza offerta dal Mondiale di hockey andando ad individuare una tematica sociale rivolta al mondo femminile, per sostenerla e affiancarla.

 

Orgogliose e consapevoli di quanto lo sport possa aiutare nella diffusione di valori quali il rispetto per gli altri, l’integrazione sociale, l’unione, la condivisione e l’impegno, ci siamo rivolte all’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra, che nell’ambito delle sue attività ci ha indicato la campagna STOP RAPE ITALIA.

 

E ringraziamo i club che hanno sposato l’idea portata avanti dalle capitane, la Federazione Italiana Hockey e in particolare il presidente Sergio Mignardi, che sin dalla proposta della nostra iniziativa ha mostrato piena condivisione e messo a disposizione gli uffici che con la loro collaborazione e le loro competenze hanno permesso di portare sui campi la campagna”.

Le ragazze, infatti, hanno iniziato a sostenere la campagna in occasione degli eventi di chiusura stagione hockey in programma a Roma nel mese di giugno, con le Final Four di Coppa Italia dell’8-9, nella Gran Festa dell’Hockey Italiano del prossimo 23 giugno (in coincidenza con la Supercoppa femminile) e in occasione delle amichevoli che le Azzurre giocheranno con Russia e Francia in preparazione per Londra.

 

Proprio il Presidente Mignardi ha aggiunto: “Noi abbiamo aderito con piacere e orgoglio alla campagna STOP RAPE ITALIA, perché l’Hockey su Prato è un interprete dei valori olimpici e quindi ne condividiamo le finalità culturali, sociali ed etiche. Ritengo che il sodalizio cultura-sport e, conseguentemente, valori-hockey sia una strada utile a chi lo sport lo pratica e a chi lo segue. E’ intollerabile quanto succede nei teatri di guerra; e lo sport, grazie alle sue potenzialità e capacita di penetrare nella società, può aiutare ad accendere i riflettori su questi drammi umani”.

A salutare il lancio della campagna, la senatrice Valeria Fedeli: “L’Onu ha riconosciuto lo stupro fra i crimini di guerra, definendolo un genocidio. Questa campagna è fondamentale per sensibilizzare, ponendosi degli obiettivi. Così il nostro è quello di fare in modo che le forze militari sappiano nei loro codici che lo stupro di guerra è un crimine. E avere scelto di sostenere questa campagna fa onore a tutte le atlete dell’hockey italiano“.

 

La senatrice della XVII legislatura Silvana Amati ha aggiunto: “È ormai datato 2008 l’intervento dell’Onu sul tema stupri di guerra, definiti al pari di un’arma di distruzione di massa. La presenza delle azzurre dell’hockey a fianco di Stop Rape Italia dimostra che esistono idee e forme nuove di comunicazione“.

Nel corso del lancio della campagna STOP RAPE ITALIA è stato ricordato che l’Onu ha dedicato la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sessuale nei conflitti ai “figli della guerra“: “I bambini che nascono da stupri di guerra ne subiscono le conseguenze, che nella pratica si tramutano in problemi di identità, che li lasciano sospesi in una specie di limbo legale, rifiutati, come le stesse madri, dalla società e quindi a rischio reclutamento da parte della criminalità o degli stessi conflitti“.

STOP RAPE ITALIA, realtà nata nel 2014, ha oggi lanciato la prima fase della campagna, che ha come scopo quello di mettere in evidenza un crimine che si alimenta e si consuma nel silenzio. Nella prima parte, attraverso immagini forti ed esplicite, il corpo maschile, rappresentato in tutta la sua bellezza, entra in contrapposizione con l’atrocità dell’uomo stesso che si presta a diventare arma da guerra a discapito dei più deboli.

 

Nella seconda parte, l’attrice e regista Michela Andriozzi, ambasciatrice della campagna, sarà protagonista di un video dal linguaggio crudo e incisivo.

 

Ufficio stampa FIH

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