Di Stefano Lesti – Nell’ambito delle riforme dello sport a cui diverse federazioni italiane stanno procedendo in proprio già da qualche tempo, desta preoccupazione la recentissima, chiara e netta presa di posizione del Coni riguardo alcune nuove regole che sono state introdotte a partire dal 1° gennaio 2018 e coinvolgeranno tutte le società sportive nazionali.
Per molte società regolarizzarsi e adeguarsi al nuovo modello operativo non sarà semplice, a partire da un consistente aumento di adempimenti burocratici e costi che andranno per forza di cose a incidere pesantemente sopratutto sui bilanci già magri di molte realtà oggi in difficoltà.
Certo, le rivoluzioni all’inizio provocano spesso crisi dovute a mutamenti e trasformazioni nette e repentine che talvolta possono spiazzare e in qualche modo abbattere certezze e posizioni che fino a oggi potevano sembrare granitiche, tuttavia arriva sempre per tutti presto o tardi il momento di fare i conti con la realtà.
Se ciò si rivelerà un bene o un male per lo sport azzurro non è questo il punto a cui si è pensato, poichè il fine perseguito è unicamente quello di far quadrare conti e bilanci: Dura Lex Sed Lex.
SL
IMMAGINE: L’urlo di Edvard Munch (1893) tecnica su cartone con olio, tempera e pastello

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