Di Stefano Lesti

Ci suscitano ampie riflessioni le recenti polemiche scoppiate nella Milano della sponda calcistica nerazzurra a seguito di commenti personali da parte di propri tesserati e famigliari sui social che con lo sport e i suoi valori hanno niente a che fare.

Può un social network, ossia una forma di media di massa che si occupa essenzialmente di comunicazione essere vittima del paradosso di disinformare e creare confusione? Quanto incidono  nell’appesantire ulteriormente le tensioni sociali già in atto nel Paese le fake news, i cosiddetti haters e commenti istitintivi che spesso sfociano in insulti, offese e talvolta in vere e proprie minacce?

Come arginare la direzione contorta che sembrano aver preso i social media? Se lo stanno chiedendo un po tutti, in primis noi che facciamo comunicazione ufficiale.

Da parte nostra su Sport12.it non diamo spazio alcuno al gossip e a polemiche che non fossero costruttive, o comunque tendenti a ostacolare dialogo e analisi oggettive perchè facciamo nostro il fine educativo e formativo insito nel mestiere di giornalisti, di mediatori, di comunicatori, spegnendo fin già dall’origine ogni possibile scintilla.

In questa sede non alimentiamo nè intendiamo legittimare un giornalismo che piuttosto di far capire le cose e spiegare le dinamiche che le alimentano spettacolarizza e banalizza fatti che privi di comprensione non si possono analizzare e approfondire e quindi comprendere.

Sperando di fare cosa gradita ai nostri lettori e di rendere un servizio allo sport e all’informazione questa è la nostra linea editoriale e caratterizzazione, un’atipicità e originalità di cui andiamo più che fieri.

Stefano Lesti, direttore responsabile Sport12.it

fonte immagine : sito www.sportbusinessmanagement.it

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