In funzione del tipo di obiettivo che ti proponi di raggiungere è importante attuare una strategia specifica, fatta di azioni concrete, compiti, (buone) abitudini e monitoraggio del tuo lavoro.
Nell’articolo precedente è stato evidenziato come definire in maniera chiara il proprio obiettivo costituisca un requisito indispensabile per il suo raggiungimento.
In ambito sportivo, il Goal Setting è uno dei punti chiave della preparazione mentale ma possiamo affermare che comprendere cosa si vuole ottenere, in quanto tempo e con quale strategia accresce le possibilità di successo in qualsiasi ambito di vita.
La fase di descrizione del proprio obiettivo è molto delicata perché, oltre a dare l’avvio, aiuta a sostenere l’impegno e la motivazione lungo il percorso.
Aggiungiamo ora un altro tassello: come fare per raggiungere il tuo obiettivo?
3 azioni per pianificare il proprio lavoro.
- Nel caso tu abbia identificato più obiettivi è importante stabilire qual è la tua priorità. Assegnare un ordine costituisce un valido aiuto nel creare la struttura e chiarire qual è il modo di procedere.
- Definire i compiti e le azioni. Quanto più riuscirai a scomporre l’obiettivo generale in azioni più piccole, dettagliate, realistiche e scadenzate nel tempo tanto più avrai un valido supporto nel mantenimento dei tuoi impegni. Questo ti aiuterà a creare buone abitudini.
- Monitorare i progressi: osservati costantemente.
Proseguiamo con un esempio.
Nei panni dell’atleta.
Hai deciso di migliorarti nella resistenza, nelle relazioni interne alla squadra e di velocizzare i tempi di esecuzione. Ma anche di aumentare le tue capacità di concentrazione e di lucidità, senza le quali è davvero difficile portare a compimento qualsiasi tipo di attività. La prima cosa da chiarire è la caratteristica del tuo obiettivo, cioè riguarda un aspetto fisico, tecnico o psicologico? E, subito dopo, stabilire la priorità di lavoro: da cosa è necessario partire? Dalla resistenza, dai rapporti interpersonali, dalla velocità di esecuzione o dalle abilità di concentrazione?
Una valutazione pertinente è senza dubbio collegata ai criteri tecnici relativi alla tua situazione attuale.
Maestro e atleta: perché è importante decidere insieme?
Decidere e agire insieme è importante perché significa affiancare due punti di vista: quello personale, di chi deve mettersi all’opera, legato al proprio vissuto e alla propria percezione; e quello oggettivo, legato alla competenza e all’esperienza del proprio Maestro.
Insieme è possibile comprendere quali siano gli sforzi da mettere in campo e in quale direzione. Basarsi solo sulla valutazione soggettiva dell’atleta coinvolto porterebbe, molto probabilmente, a non considerare le variabili tecniche che solo l’esperienza di chi è competente può identificare. Viceversa, un obiettivo di lavoro assegnato senza il coinvolgimento attivo dell’atleta potrebbe essere poco motivante per chi deve conseguirlo. L’impegno verso l’obiettivo, infatti, persiste nel momento in cui questo è sentito come proprio.
Una volta identificato l’obiettivo più pertinente in funzione del lavoro da fare, sarà possibile proseguire con la strutturazione di un programma, fatto di compiti e azioni stabiliti nel tempo.
Nei panni del Maestro: i 3 aspetti da considerare.
Per rendere possibile quanto emerso, è importante lavorare con ogni atleta in maniera specifica, in relazione alle caratteristiche personali e tecniche di ognuno. Per fare questo è importante comunque avere una struttura generale che preveda:
- Definizione degli obiettivi e assegnazione dei compiti funzionali alla riuscita. Anche in questo caso è fondamentale rispettare le caratteristiche di specificità, misurabilità, sfida, raggiungibilità e definizione nel tempo.
- Dare feedback. Fornire informazioni sulla prestazione del proprio atleta ha almeno 3 vantaggi: aumenta la sua consapevolezza su cosa sta facendo; focalizza la sua attenzione su ciò che è rilevante; gli offre uno stimolo su cui impegnarsi.
- Misurare la prestazione e monitorare i progressi. Assegnare un valore numerico ad ogni variabile su cui si sta lavorando, ad esempio da 1 a 10, è un modo efficace per quantificare il lavoro, per dare una misura a quanto si sta facendo.
Che il tuo obiettivo sia definito nell’ambito sportivo, familiare, scolastico o lavorativo stilare un programma chiaro, scandito da azioni funzionali e definite nel tempo, è fondamentale. Così come averlo presente nelle varie fasi e nel monitoraggio!
Se stai procedendo in maniera solitaria verso la tua meta sarà importante svolgere queste azioni nell’ottica ciclica di definizione, pratica e controllo dei risultati. Se invece stai procedendo con persone significative sarà importante conoscere e condividere, con le parti coinvolte, l’obiettivo che si sta perseguendo così da veicolare realmente gli sforzi nella stessa direzione.
A questo punto la meta è definita e conosciamo quali sono i punti di orientamento!
Non sarà semplice navigare. Avrai bisogno di raccogliere tutte le tue risorse per realizzare quello che desideri. Non ultime la perseveranza e la determinazione faranno la differenza tra chi riesce a raggiungere i propri sogni e chi fallisce. Quando penso a tutto questo, c’è sempre una frase di Nelson Mandela che mi viene in mente “Un vincitore é semplicemente un sognatore che non si é mai arreso“.
Dalla definizione dell’obiettivo alla pianificazione della strategia, quali sono le difficoltà maggiori che hai incontrato?
Dott.ssa Francesca Giambalvo – Psicologa, consulente in psicologia dello sport
Fonte foto e notizia http://www.fiamsport.it/2013/?p=4192