Di Stefano Lesti – Chi non ha visto il film di Alberto Sordi “Finchè c’è guerra c’è speranza” si è perso uno strumento di comprensione fondamentale per decifrare lo strano mondo economico e finanziario di oggi giorno.

È fin dai tempi dei tempi che il potere e i politicanti che lo esercitano millantano di voler combattere la povertà, ma poi di fatto piuttosto che investire per creare ricchezza, di nascosto o quasi sperperano i soldi dei contribuenti per acquistare armi da guerra che altrettanta miseria e povertà allargate generano, a fronte dei guadagni scandalosi di pochi, che poi gira che ti rigira sono sempre gli stessi soliti -più o meno- ignoti.

È invece assai da prima della democrazia ateniese che ci promettono il progresso, il benessere e la pace, mentre oggi addirittura in diretta televisiva fanno le guerre preventive, scimmiottando tra l’altro il reale significato di tale tipologia di azione diplomatica e affatto militare. Un’azione che offende la memoria di Roma antica, maestra di strategie, e dei suoi geniali condottieri e soldati che è ben diversa, speculare rispetto ai reali intenti che vengono celati e mistificati sapientemente dalla propaganda politica di chi invade altri Paesi sovrani per altri fini abilmente celati ai ben pensanti, agli ingenui e ai più sensibili, fini che lo abbiamo capito tutti, non sono mai stati chiaramente umanitari, ma economici e sopratutto energetici.

La guerra preventiva dei Cesari, se non lo sai, consisteva infatti nel disincentivare lo scontro armato, e si concretizzava ogni volta che passando le legioni in rassegna di fronte al nemico questi, rendendosi conto della forza di Roma preferiva andare al primo tavolo utile a firmare trattati di pace, sacrificando qualunque cosa e ogni proprio diritto pur di evitare conflitti che avrebbero drammaticamente annientato il più debole dei contraenti, con l’aggiunta del premio massimo di poter poi entrare a far parte dell’impero più potente e ricco, quello che per mille anni ha creato economia reale (!) e l’ha fatta girare fondando una civiltà, anzi: la civiltà romana.

Altro che guerre preventive a suon di bombe e cannonate! Altro che “religione oppio dei popoli”, la regola non dichiarata ma applicata a bestia è sempre stata la stessa in ogni tempo: il commercio e la finanza utilizzano la forza politica per imporre le proprie regole fondate sul profitto a danno dei diritti umani che sono stati sviliti con la forza delle armi e, nel caso delle cosiddette democrazie, dell’affabulazione mediatica da una parte e politica/economica/sociale dall’altra; diritti fondamentali che ci stanno negando e stanno sopprimendo ogni giorno in più che passa in maniera sottile e subdola, obbligandoci ad accettare senza discutere quei nuovi presunti pseudo diritti che vengono spacciati per progresso, come ad esempio il suicidio, tre fucili scontati al prezzo di due o alcolizzarsi liberamente e farsi i cannoni di Marijuana per ricreazione purchè hai compiuto i diciotto.

La forza politica, il Principe di Machiavelli, in cambio di ciò che dovrebbe garantirti e non ti dà può godere sia di impunità e potere assoluto che di visibilità oggi mediatica, ma sopratutto di credibilità pubblica e vieppiù di finanziamenti privati che gli giungono da chi maneggia grandi fortune economiche arricchendo sè stesso a sua volta e anche più degli altri pur non facendo una mazza di buono. Gli stessi che finanziano politici e burocrati e sponsorizzano film hollywoodiani e quelle trasmissioni e notiziari televisivi, sono proprio quelli che decidono cosa farti credere, o meglio, cosa sia meglio farti vedere, ascoltare e sapere per confonderti e imbrogliarti sempre, così come si faceva nel Casinò dell’omonimo film di Martin Scorsese.

Sono loro, i geni del falso dio profitto che decidono di convincerci a seconda degli interessi esclusivi o comunque lobbistici che una emerita capra sia un vero leader, uno statista politico di tempra e livello, oppure un premier figo, o peggio mi sento, addirittura dei capi di Stato sani di mente, così com’è accaduto di recente in alcuni Paesi del mondo a causa dei quali ogni giorno rischiamo dolori di pancia e disgrazie. Così come sono sempre loro che fanno condurre i dibattiti politici a emeriti cani del giornalismo messi lì per scodinzolare davanti al governante di turno per farci credere che il mondo reale altro non sia che quello imposto dalle televisioni che vuoi o non vuoi ci condizionano nel bene ma sopratutto nel male soltanto per autosostenersi economicamente.

Sono dunque certi mass media asserviti al potere politico e finanziati in parallelo ai politicanti dal potere economico che ci tirano sistematicamente il bidone, lavandoci il cervello con le loro lucine e reverenze fatte di fronte agli ovini di turno che comodamente seduti nei salottini con i loro bei vestiti, il cerone per i primi piani e un microfono in mano a dire tutto e il contrario di tutto, scambiamo per persone serie quanto sincere e oneste. Tutte cose lecite, ci mancherebbbe altro, tuttavia non siamo fessi. Sordi non lo era di certo, così come Orson Welles che con il suo Citizen Kane (Quarto potere) ci aveva rivelato il secolo scorso tutte queste cose di cui spero non inutilmente scrivo.

– Dov’è andato a finire il mio diritto al lavoro? Mi sono distratto un attimo e non lo trovo più..
– È da un pò di tempo che dopo non avertelo garantito te l’abbiamo tolto del tutto, bello..
– Ah! Vabbè. E adesso che faccio?
– Adesso te la vai a pigliare in quel posto!
– Senz’altro. Gentilissimi. Andiamo bene, andiamo proprio bene..

SL

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