Dialogo tratto dall’opera “Cyrano De Bergerac” di Edmond Rostand.
Atto III Scena X
Rossana: Parlavamo di… di un…
Cyrano: Bacio. E’ una parola dolce. Non capisco perchè voi non osiate pronunciarla. Se già questo vi fa bruciare tutta, che accadrà poi più avanti? Non abbiate paura. Non avete poco fa, quasi senz’accorgervene, rinunciato a giocare? Non sieta passata senza traumi dal sorriso al sospiro e dal sospiro al pianto? Andate avanti, ancora un poco, senza farci caso, e vedrete: dalle lacrime al bacio non c’è che un brivido..
Rossana: Tacete!
Cyrano: Un bacio – ma cos’è poi un bacio? Un giuramento un pò più da vicino, una promessa più precisa, una confessione che cerca una conferma, un’apostrofo roseo fra le parole t’amo, un segreto soffiato in bocca invece che all’orecchio, un frammento d’eternità che ronza come l’ali d’un ape, una comunione che sa di fiore, un modo di respirarsi il cuore e di scambiarsi sulle labbra il sapore dell’anima!
Rossana: Tacete!
Cyrano: Un bacio – è così nobile un bacio, che la stessa regina di Francia – la regina! – non ha saputo negarne uno a un lord d’Inghilterra.
Rossana: E con questo?
Cyrano (esaltandosi): Io sono quel lord – come Buckingam! – come lui v’amo soffrendo in silenzio, mia regina, come lui sono triste e fedele…
Rossana: Che aspetti? Sali a cogliere questo fiore ineguagliabile…
Cyrano (spingendo Cristiano verso il balcone): sali.
Rossana: Questo sapore di cuore…
Cyrano (sempre a Cristiano): Sali!
Rossana: Questo ronzio d’api…
Cyrano (a Cristiano): Sali…. Cristiano e Rossana si abbracciano e si baciano.
Cyrano: Che strana sensazione! Un bacio – l’amore pranza ed io, come Lazzaro, raccolgo le briciole nel buio. Ma sì, sento che un pò di questo bacio mi appartiene, perchè su quelle labbra Rossana bacia le parole che ho detto io…
A cura di Stefano Lesti