Di Stefano Lesti – “Dimmi come guidi e ti dirò chi sei”, anzi, com’è diventato al giorno d’oggi un Paese intero. Dove sono infatti reale civiltà e progresso quando sulle nostre strade non diamo più nemmeno la precedenza a chi viene da destra, a chi procede in salita e sopratutto ai pedoni sulle strisce? E sopratutto: che fine hanno fatto le strisce pedonali e in generale la segnaletica orizzontale e verticale sulle strade delle grandi città?

Già vent’anni fa avevamo problemi in tal senso e c’era chi tra gli amministratori pubblici romani si prodigava in manifestazioni eclatanti per denunciare la pessima condizione in cui allora come oggi versavano strade e segnaletica. Io ero tra questi ma ben poco è cambiato fino a oggi.
Ieri come adesso e non solo a Roma c’erano già le buche e i dossi su strada, ma almeno eravamo più attenti, e nelle scuole si insegnava sistematicamente il Codice della Strada ai giovani e sopratutto a rispettarlo, mentre oggi occorre sia educare che rieducare tutti gli automobilisti, in primis i veterani.
Perchè da un po di tempo a questa parte non ci fermiamo quasi ormai più ai passaggi pedonali? Perchè nei panni di pedoni non procuriamo di essere certi che gli automobilisti ci facciano passare prima di attraversare le strisce pedonali rischiando di essere investiti?
Perchè siamo diventati tanto distratti e non cominciare da parte dello Stato col colpire fermamente i rei con sanzioni pecuniarie più pesanti rispetto a oggi; perchè non introdurre il carcere per gli automobilisti più indisciplinati? Perchè non fare prevenzione e attendere sempre che ci scappi il morto prima di agire?
Perchè non sottoporre a test psico-fisico- attitudinali con cadenza biennale tutti gli automobilisti che abbiano compiuto i sessant’anni di età e i nuovi patentati fino al compimento del ventiseiesimo anno di età, un po come fanno le compagnie aeree con i piloti?
Oltre a creare opportunità di lavoro per tanti professionisti, non sarebbe questo un vero progresso sociale realizzabile in poco tempo e senza investimenti pubblici che purtroppo a oggi non ci possiamo permettere?
Perchè non riparare e manutenere come Dio comanda le strade e non  incentivare i controlli su strada ma anche dal cielo da parte dei tutori dell’ordine? A che servono gli elicotteri e i satelliti? Perchè non si considera prioritario da parte dei cittadini e delle istituzioni pubbliche che ci rappresentano dotarsi e dotare di segnaletica stradale gli incroci più pericolosi e i centri di traffico più nevralgici delle grandi città, specialmente davanti alle scuole, alle fermate dei mezzi pubblici e ai luoghi più frequentati da pedoni?
Perchè non riempire di telecamere le città per osservare e eventualmente colpire duramente i rei in ogni luogo e ad ogni orario, impedendo loro di nuocere partendo dal togliergli l’attuale sensazione di potersela cavare dileguandosi dal luogo dell’incidente senza lasciare tracce come ahi noi accade oggi giorno?
Misteri d’Italia.
SL
Immagine: Il Messaggero, articolo Giulio Mancini, fotografia Mino Ippoliti (archivio di Stefano Lesti)

Sharing is caring!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *