Di Fulvia Quinci – INTUIRE, ossia entrare dentro con lo sguardo; guardare le cose non solo da fuori ma entrarci dentro. L’intuito è il pensiero veloce che permette ad una persona di accedere inconsapevolmente ad una conoscenza profonda senza troppi calcoli razionali.

L’intuizione fu per Platone e Aristotele la massima espressione della conoscenza.

Essere consapevoli che a certe decisioni ci si possa arrivare per intuito ancor prima di analizzarle è importante e fondamentale per sviluppare e tenere viva la nostra parte creativa. Con l’intuizione spesso si trova la soluzione giusta senza sapere neanche come la cosa possa accadere.

In una società come quella moderna, dove ci viene insegnato troppo sovente ad analizzare esclusivamente le cose con razionalità, la capacità di intuire viene spesso snobbata e l’intuizione accantonata e messa da parte.

Ma se andiamo ad analizzare i grandi geni del passato vediamo che loro molto spesso creavano o facevano scoperte grazie alla loro forte intuizione. UNA MACCHINA, UN COMPUTER, UN ROBOT possono avere molte informazioni in loro, ma non possono avere l’intuizione e noi NON SIAMO macchine.

Perchè mandiamo i nostri figli a scuola? Per farli dotare di una serie di informazioni e aride nozioni? Solo per questa ragione, oltre che naturalmente per assolvere fino a una certa età a un obbligo di legge? Il fine primario e ultimo della educazione non dovrebbe forse essere oltre a quello di apprendere nozioni e informazioni anche e soprattutto di poter sviluppare la nostra intuizione la nostra creatività dei nostri ragazzi?

É molto più importante sviluppare l’intuito che ci permette di afferrare il senso profondo ad esempio di una poesia, così come riguardo il sentimento che animava il poeta e lo scienziato nei momenti stessi delle loro creazioni: è così che si innamora della vita, del mondo e della grandissima bellezza dell’essere umano.

Ma non solo, infatti sviluppare l’intuito in tutti gli aspetti della nostra vita serve a farci percepire che una situazione in cui ci stiamo cacciando potrebbe essere pericolosa, oppure positiva.

Mai fare le cose prescindendo dalle nostre intuizioni e sensazioni personali: quante volte lo abbiamo sentito dire o appreso dai più saggi? Fare delle cose ad intuito, non vuol dire fare delle cose senza ragionare ma piuttosto invece riconnettersi con la parte più vera e creativa di se stessi, una parte per lo più ignota di ognuno di noi, che però sa come indirizzarci nelle scelte ampliando la nostra visione che da singolare e personale diventa universale.

Spesso i medici migliori scoprono certe patologie grazie al loro intuito, certo debbono conoscere la scienza medica ovviamente, ma la conoscenza scientifica da sola non basta quando manca l’intuizione, la scintilla divina presente e insita sia nella vita dell’uomo che in quella animale che tendente e protesa a garantire la vita e la sopravvivenza bisogna conoscere e accrescere.

Non siamo fatti soltanto di cinque sensi, ma siamo molto di più, ricordiamocelo. Utilizzare l’intuito come forma di conoscenza nel prendere certe decisioni, al di là di meri ragionamenti matematici, può davvero aiutarci molto nelle scelte quotidiane, per me vuol dire fare le cose con il cuore, e non soltanto con la mente razionale.

Vuol dire a mio parere percepire le cose coi sensi prima che accadano, vuol dire ‘sentire’ le persone anche senza conoscerle, vuol dire lasciare che i rapporti umani accadano, che la conoscenza fluisca: vuol dire non chiudersi a riccio a causa dei pregiudizi imposti dalla società.

Se il vostro intuito vi dice di stare lontano da quella persona fatelo, ma se il vostro intuito vi spinge a cercarla, fatelo altrettanto.

Se il vostro intuito vi dice di percorrere una strada, percorretela, ma SE IL VOSTRO INTUITO VI DICE CHE QUELLA STRADA UN CUORE NON CE L’HA, EVITATE DI IMBOCCARLA.

Albert Einstein soleva affermare: LA MENTE INTUITIVA È UN DONO SACRO. LA MENTE RAZIONALE È UN UMILE SERVO. NOI ABBIAMO CREATO UNA SOCIETA’ CHE ONORA I SERVI E HA DIMENTICATO IL DONO.

F.Q.

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